Enzo Iacchetti, il triste annuncio poco fa: "Tutta colpa della sfuriata in Tv" (2 / 2)

Enzo Iacchetti non arretra di un passo. Lo storico conduttore di Striscia la Notizia ribadisce la sua posizione sulla situazione in Medio Oriente, nonostante le polemiche e le conseguenze professionali che hanno seguito il suo acceso intervento televisivo.

In un’intervista a Fanpage, Iacchetti racconta di vivere un momento difficile: “Il lavoro sta rallentando, sto perdendo parecchie occasioni, sembra che nessuno voglia più vedermi”. Eppure, nonostante i contraccolpi, non intende ritrattare le sue parole: «Il mio è stato un atto di supplenza morale, perché chi dovrebbe parlare resta in silenzio».

L’episodio che ha scatenato il clamore risale alla sua partecipazione a È sempre Cartabianca, quando il conduttore si è scontrato con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele. Dopo una provocazione di Mizrahi – «Definisci bambino» – Iacchetti ha reagito con veemenza, arrivando a minacciare di prenderlo a pugni.

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Oggi, Iacchetti precisa con fermezza: “Non l’avrei mai toccato. Non ho mai picchiato nessuno, non uccido neppure le zanzare”. Quella che lo ha fatto andare di matto, però, era un’affermazione così crudele che “neanche il diavolo avrebbe il coraggio di pronunciarla”. Una rabbia che affonda le radici nella consapevolezza del dolore di quella gente, che lo attanaglia nelle notti insonni.

Le ripercussioni non si sono fatte attendere: una valanga di insulti online, minacce e reazioni contrastanti per strada, tra abbracci e accuse di essere un “ubriacone” o un “miliardario”. Lui, però, non si tira indietro: «Ho solo espresso ciò che penso». La sua condanna si estende alla politica italiana, immobilista sulla crisi di Gaza: la Premier Meloni non agirebbe perché circondata da “un gruppo di incapaci”, mentre la sinistra lo ha deluso con il suo silenzio. Disposto a pagare il prezzo dell’impopolarità, Iacchetti si dice fiero di aver rotto il silenzio.