L’endometriosi è caratterizzata dalla presenza dell’endometrio all’esterno dell’utero ( in condizioni di normalità l’endometrio si trova all’interno dell’utero). Le donne affette riscontrano dolori mestruali di grande intensità, dolore durante i rapporti sessuali e dolore durante la defecazione; gli ultimi due disturbi si aggravano durante il periodo mestruale.
L’endometriosi causa fenomeni depressivi per la donna che ne è affetta. Nel 40% dei casi si riscontrano stati di sub-fertilità o infertilità. Una bassa percentuale delle donne affette non riscontra sintomi.
In Italia il 10-15% delle donne in età riproduttiva è affetta da endomentriosi ( 63 milioni sono le diagnosi proclamate). La maggrior parte delle donne ha untà compresa tra i 25e i 35 anni al manifestarsi della malattia. Si stima che 1 donna su 3 ne sia affetta.Spesso viene diagnosticata dopo anni dalla sua comparsa, questo perchè è un malattia poco conosciuta ma risulta scritta nell’elenco delle patologie invalidanti.
Ad oggi la terapia più efficace consiste nell’asportazione dell’endomentrio tramite laparoscopia. Il Centro Italiano Endometriosi effettua continue ricerche per trovare nuove cure e sistemi per diagnosticare velocemente la malattia. E’ il primo centro specifico nato in Europa.
E’ stata studiata una dieta per contribuire alla riduzione dei dolori e dei sintomi che l’edomentriosi porta. Il regime alimentare prede il nome di dieta endometriosi. Viene consigliato l’aumento della fibra alimentare durante i pasti attraverso verdure, cereali integrali, legumi, frutta e semi oleosi. Bisogna ridurre al minimo l’assuzione di carne rossa e preferire ad essa quella bianca, ridurre l’introduizione di latticini, preferire farine integrali. E’ consigliato eliminare alimenti industriali, prodotti confezionati, alcohol, caffeina, grassi saturi, zucchero, segale e avena (a causa del numero di estrogeni). Sarebbe utile introdurre una buona quantità di omega 3 attraverso prodotti ittici.
Sul sito web Endometriosi.it è possibile effetuare un autotest utile per migliorare la propria consapevolezza sulla malattia e porre maggiore attenzione sui sintomi che essa comporta. L’autotest non sostituisce il parere degli specialisti del settore.