Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale Emanuele Ragnedda è un notissimo imprenditore vitivinicolo, il quale è diventato noto in tutto il mondo e non solo in Italia per aver prodotto il vino bianco più costoso del mondo.
Un vino che vale dalle 1500 alle 1800 euro a bottiglia. L’azienda di famiglia è molto famosa. Proprio durante le ricerche della Pinna sono state condotti sopralluoghi sia presso la villa di Ragnedda sia presso la stessa azienda: tutti e due gli immobili sono finiti sotto sequestro.
E in casa, nella villa, le forze dell’ordine hanno trovato qualcosa di assurdo. Infatti da lì si è capito che Ragnedda c’entrasse qualcosa con quanto accaduto alla donna in quanto hanno trovato tracce ematiche ovunque e una molto grande sul divano.
Le indagini hanno avuto una seconda accelerazione nella mattinata del 24 settembre, quando è giunta la segnalazione di un pericolo di fuga: un gommone partito dal porticciolo di Cannigione con l’imprenditore a bordo, intercettato dalla Guardia costiera e prontamente fermato dai militari della Capitaneria.
Ragnedda avrebbe anche tentato di coinvolgere un suo amico ma la versione in questione non ha retto. Fino a qualche mese fa aveva l’obbligo del “braccialetto” e la diffida a tenersi lontano da persone per le quali poteva rappresentare un pericolo affermano le persone che conoscevano Ragnedda.
Qualcosa di davvero molto importante che nessuno si sarebbe aspettato adesso per lui si sono aperte le porte della casa circondariale. Altri dettagli saranno forniti a breve dalle autorità che stanno ancora indagando sul caso.