Emanuele Filiberto rompe il silenzio sull’eredità del padre (2 / 2)

Sin dalle ore immediatamente successive all’annuncio della dipartita di Vittorio Emanuele, ha iniziato a tenere banco la questione dell’eredità e dell’enorme patrimonio del defunto principe di Napoli. Nonostante l’esilio durato oltre 50 anni, l’illustre membro di casa Savoia ha disposto di un patrimonio da capogiro.

Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, Emanuele Filiberto ha parlato con il cuore in mano degli ultimi giorni di vita del padre, che è spirato via circondato dall’affetto dei suoi cari.

 “Eravamo tutti in montagna nel la nostra casa di Gstaad -ricorda Emanuele Filiberto- e poi una brutta infezione alla gamba di papà ha richiesto l’ospedalizzazione dove gli antibiotici hanno avuto effetto sull’infezione ma hanno indebolito il suo fisico, il suo cuore e gli organi vitali di un uomo di 87 anni. Giovedì sembrava già arrivata la fine, poi un’inattesa ripresa. Abbiamo avuto la benedizione di due giorni ancora con lui che anzi in quei giorni regalati dal cielo sembrava essersi ripreso. Generoso, simpatico con gli amici in visita, come sempre era lui. Ed eravamo con lui quando sabato mattina se n’è andato“.

Venendo poi al tema dell’enorme eredità lasciata dal padre, Emanuele Filiberto ha voluto fare riferimento unicamente a quella relativa alle responsabilità ereditate dal suo importante titolo: “Questa è la prima responsabilità ed eredità che mi lascia: di guidare i nostri Ordini che hanno decine di delegazioni in Italia, 17 delegazioni estere e sono attivi con progetti umanitari in tutto il mondo. Mi sento il nuovo capofamiglia prima di tutto, e alla guida di un Casato che quando nonno Umberto II morì era ridotto a 30 cavalieri dei nostri ordini dinastici, poi papà è riuscito a portare i cavalieri a oltre tremila, e a ridare vigore all’attività degli Ordini dinastici”.

In merito al patrimonio del defunto non si hanno moltissime informazioni. Tuttavia è possibile farsi un’idea dando un’occhiata ad una ricerca della testata svizzera Squissinfo.ch, che ha quantificato il patrimonio di Vittorio Emanuele intorno a 1,5 milioni di euro, con un reddito annuale di 300mila euro. A questo vanno senz’altro aggiunte le numerose proprietà immobiliari: oltre alla residenza ufficiale a Ginevra, disponeva di abitazioni a Roma, in Corsica, a Gstaad, in Portogallo e non solo.