Alì Agca è un ex terrorista turco, noto soprattutto per aver attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro. Nato nel 1958 in Turchia, è stato un membro dei Lupi Grigi, un’organizzazione ultranazionalista turca.
Dopo l’attentato al Papa, Agca fu arrestato e condannato all’ergastolo in Italia, ma nel 2000 venne graziato dal presidente Carlo Azeglio Ciampi e trasferito in Turchia, dove scontò ulteriori pene per altri crimini. Nel corso degli anni, Agca ha rilasciato numerose dichiarazioni controverse, spesso contraddittorie, su temi legati al Vaticano, alla CIA, al KGB e alla scomparsa di Emanuela Orlandi.
In un recente video postato su Facebook ha ribadito quello che sostiene già da tempo. “Emanuela Orlandi è viva e si trova in un convento di clausura come suora in qualche parte di Europa”, avrebbe ribadito. Secondo Agca, la giovane cittadina vaticana, scomparsa nel 1983, sarebbe viva e si troverebbe in un convento di clausura in Europa.
L’ex membro dei Lupi Grigi afferma che il Vaticano avrebbe trasferito Emanuela in una casa reale in Liechtenstein, con una decisione presa il 15 giugno 1983 tra il principe Hans-Adam e il cardinale Agostino Casaroli, allora segretario di Stato del Vaticano.
Sempre secondo Agca, la sera del 22 giugno Emanuela sarebbe stata condotta fuori dal Vaticano con un’auto diplomatica nera e successivamente ospitata nel palazzo reale del Liechtenstein. Agca sostiene inoltre che Papa Giovanni Paolo II abbia sigillato il caso con il segreto di Stato pontificio e che la sua visita in Liechtenstein nel 1985 fosse un segnale di riconoscenza alla famiglia reale. Secondo Agca, Emanuela avrebbe ricevuto una nuova identità e un passaporto diverso, e oggi vivrebbe come suora di clausura.