Nell’universo lucido e frenetico delle tournée, dove il tempo è dettato dal ritmo e dalle luci, a volte nascono storie capaci di fermare il palcoscenico intero. Era il 2002, e tra coreografie e prove estenuanti, il ballerino Emanuel Lo Iacono, conosciuto semplicemente come Emanuel Lo, incrociò la voce e lo sguardo di Giorgia.
Lui, all’epoca co-coreografo, aveva occhi solo per il lavoro, ma non poté ignorare l’attrazione inattesa che cresceva giorno dopo giorno in quell’ambiente. Aveva capito subito che non si trattava di una semplice avventura.Il momento decisivo arrivò in una sala prove, in un corridoio laterale, lontano dai riflettori. Stava insegnando un passo per il video di “Spirito libero”.L’occasione fu improvvisa e fulminea: l’ha stretta a sé, i loro corpi si sono sfiorati con naturalezza.
Lei aveva un sorriso stupendo che lo spinse ad agire d’impulso.«Sei bella, possiamo farci una foto?», le chiese il ballerino, prima di inviarle una dichiarazione d’amore via mail. Il silenzio che seguì fu più assordante di qualsiasi musica.La risposta, arrivata poco dopo, fu una doccia fredda: Giorgia lo aveva definito «troppo piccolo» per lei.
Un primo tentativo fallito, un velo di normalità che sembrava scendere su un amore impossibile.Eppure, la sensazione era così forte che non poteva svanire. Un anno dopo, il destino li volle di nuovo vicini, nello stesso hotel, separati soltanto da un paio di piani e da un segreto mai rivelato.

Di notte, l’uomo insonne prese carta e penna, scrivendo una dichiarazione per un amore che stava nascendo. Era un messaggio senza firma, lasciato scivolare sotto la sua porta. Se provava la stessa fiamma, avrebbe capito.
Passarono due lunghe settimane di tensione e sguardi rubati, con la domanda di Emanuel Lo che restava sospesa nell’aria come una melodia incompiuta. Ma cosa successe esattamente quando quel biglietto fu letto, e chi decise di rompere l’attesa?