L’ultima intervista che Eleonora Giorgi, deceduta oggi a 71 anni, aveva rilasciato al Corriere, è un colpo al cuore. Mentre il mondo intero piange la sua scomparsa, avvenuta stamane, in una clinica romana, in cui era in mani sicure, quelle degli oncologi Paolo e Luca Marchetti, padre e figlio, le ultime parole rilasciate al Corriere sono davvero strazianti.
Non è mai stata arrabbiata, avendo il cuore pieno dell’affetto della famiglia e del pubblico. Proprio riguardo ai figli, Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, l’attrice disse: ” I miei figli, durante le flebo, mi hanno stretto la mano per 14 ore di fila”. Sono stati proprio loro il motivo principale per il quale non si è mai arresa, decidendo di condividere la sua patologia con il pubblico, che le è stato accanto per decenni.
Ormai le sue condizioni erano peggiorate al punto da non riuscire a fare più di dieci passi, con la somministrazione della terapia del dolore, morfina, cortisone, un’ampolla al collo e l’ossigeno. Consapevole che non le sarebbe restato tanto da vivere, Eleonora ha aggiunto: “Mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo”.
Cosa l’ha sempre aiutata a non arrendersi, a star bene, per il tempo che le sarebbe rimasto sulla terra? Su questo la Giorgi non ha mai avuto dubbi: «L’amore dei miei figli: gli infermieri mi dicono non è scontato. Mi raccontano di quarantenni spaventati davanti ai genitori gravemente”.
Poi l’invito rivolto a tutti coloro che hanno parenti affetti da patologie: “Non lasciate solo chi soffre soprattutto di domenica, il giorno più triste. A San Valentino mia nuora Clizia è venuta con il mio adorato nipotino Gabriele, di tre anni. Gli hanno detto che la nonna è in albergo: abbiamo liberato in aria dei palloni rossi” Eleonora Giorgi, nell’ultima intervista al Corriere, ha aggiunto: «Non faccio più di 10 passi, ma la mia anima è pronta Mi curo sol0o per i miei figli». Parole che oggi, giorno della sua scomparsa, risuonano forti e ci fanno tanto riflettere.