Elena Fanchini, è successo durante i funerali: l’emozione è stata troppo forte (2 / 2)

Ieri, sabato 11 febbraio, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Solato, una frazione di Pian Camuno,in provincia di Brescia, c’erano l’intera comunità, le sue ex compagne di discipline, le Fiamme Gialle. Momenti fidi forte commozione, in cui il silenzio, con gli occhi rigati di lacrime, si è dato l’ultimo saluto terreno all’ex sciatrisce, stroncata dalla recidiva di un tumore, l’8 febbraio.

Una famiglia devastata, rimasta orfana di una donna energica, piena di vita, che ha lottato sino all’ultimo, pur di vincere una battaglia contro il nemico che, a fine corsa, ha avuto la meglio. Don Simone Caricari, che ha officiato la cerimonia funebre, ha chiamato all’altare la signora Giusy Alessi, mamma della povera Elena che si è lasciata andare ad un lungo sfogo nelle peggiori ore, quelle in cui si trova a dover dire addio a sua figlia.. un qualcosa che, da tempi immemori, è ritenuto contro natura. 

Mamma Giusy ha così parlato, dinnanzi ad una folla commossa accorsa per il funerale, raccontando come ha vissuto il doloroso calvario della figlia: “Ho fatto tante preghiere per farti guarire ma il Signore non mi ha ascoltato. Gli ho perfino chiesto che rendesse libera te dal male e lo passasse a me. Poi ho capito che aveva deciso di averti con lui e ha esaudito un mio ultimo desiderio: che negli ultimi giorni non soffrissi per la malattia”.

Una madre rimasta orfana di colei che ha portato in grembo per nove mesi, che ha accudito amorevolmente e a cui è stata vicina, nella sofferenza, seppur tenendo per sé la lacrime, per non arrecare ulteriore dolore alla figlia: “Ho pianto sotto le coperte per tante notti perché non volevo che mi sentissi. Venerdì scorso abbiamo anche mangiato la pizza tutti insieme. Ci siamo abbracciate quando mi ha detto che Nadia (la sorella, ndr) era di nuovo incinta”

Infine, le parole più strazianti: “Sono orgogliosa di te. Elena, non dovevi entrare in chiesa così, oggi, dovevi entrare con l’abito bianco. Ti ho vestita per portarti dal signore, ora corri amore mio”. E’ una morsa al cuore, indice di un dolore immane. Anche noi ci uniamo alla famiglia di Elena, porgendo le nostre più sentite condoglianze.