Elena Del Pozzo, lo straziante gesto del papà all’uscita della bara (2 / 2)

Ieri pomeriggio, quando la bara bianca è arrivata dinnanzi alla Cattedrale di Sant’Agata, circa 300 persone si sono lasciate andare ad un lungo applauso. Poi è arrivato il momento dei funerali, officiati dall’arcivescovo Luigi Renna. Un’omelia, la sua, molto significativa, in cui ha chiesto a tutti di rispettare i bambini e, soprattutto, di non usarli per baratti o per ricatti. Renna non si è limitato a questo, chiedendo ai presenti e a tutti coloro che, da casa, hanno seguito in diretta i funerali, di non odiare Martina Patti, nonostante ciò che ha fatto.

Non sono mancati momenti di tensione, perché all’interno della chiesa erano presenti i nonni materni che sono anch’essi delle vittime. Loro, proprio come i nonni paterni, amavano incondizionatamente la loro nipotina e ora si ritrovano Elena in cielo e la figlia in carcere perché colpevole, reo confessa, dell’omicidio.

Ma l’immagine che più di tutte ha commosso, è stata quella di papà Alessandro, appoggiato sulla bara bianca in cui la sua Elena si è addormentata per sempre. In lacrime, distrutto, privato della sua ragione di vita, per diverso tempo ha accarezzato il feretro, come se stesse accarezzando il bellissimo volto della sua bambina, alla quale aveva promesso amore e protezione.

Alessandro non avrebbe mai potuto immaginare che avrebbe dovuto proteggerla, in primis, da sua madre. Solo pochi giorni fa, il 24enne ha rotto il silenzio, lasciandosi andare a parole fortissime, spietate verso la ex: “Tutti parlano dell’amore della mamma, ma nessuno parla mai dei sacrifici che fa un papà. Martina è un mostro, non meritava una figlia come Elena speciale e unica in tutto! Elena vive! Ogni giorno! Dentro il mio cuore…”.

Convinto della premeditazione, ha aggiunto: “Ho sentito parlare di pazzia e di gelosia morbosa ma non ho sentito parlare di cattiveria e di sadismo. Come si può reputare un raptus quello che ha fatto Martina?! Un omicidio premeditato e studiato in ogni particolare! I momenti di pazzia sono susseguiti da momenti di lucidità! Non si è nemmeno pentita di aver ucciso la bambina! Bensì ha messo Elena dentro dei sacchi della spazzatura, l’ha sotterrata, si è ripulita e ha ripulito, ha inventato un sequestro creandosi un alibi e ha colpito la sua macchina per inscenare un aggressione! 24 ore di bugie”. Elena è stata sepolta nel cimitero cittadino, alla presenza dei suoi familiari più stretti.