Elena del Pozzo, l’agghiacciante sospetto sulla mamma Martina Patti: “L’ha fatto prima di ucciderla?” (2 / 2)

Ma ora arriva l’atrocità di ulteriori agghiaccianti particolari che vengono ad aggiungersi in questo caso, già di per sé di un’efferatezza inaudita. La Patti, cogliendo la piccola di sorpresa, le avrebbe avvolto la testa in un sacco nero, per poi accoltellata, finendola con colpi di zappa.

L’arma del delitto, nonostante l’instancabile lavoro dei Ris, non è stata ancora ritrovata e la reo confessa, e riguardo al coltello, ha dichiarato: “Non so dove l’ho messo”. Tracce ematiche da riporto sono state ritrovate nella villetta di via Euclide nel bagno e sui vestiti quindi si può escludere con certezza che la bambina sia sta uccisa all’interno dell’abitazione.

Intanto gli esperti del Ris, dopo il sopralluogo accurato della villetta e dell’area circostante, hanno sequestrato un vestito di Martina macchiato, che verrà analizzato accuratamente. Cresce l’attesa per l’esito degli esami tossicologici. Dato il massacro subito dalla povera vittima, gli inquirenti sono arrivati a sperare che possa essere stata quanto meno sedata.

Elena ha assunto farmaci o droghe che l’avrebbero stordita, prima che la madre mettesse fine alla sua vita? La bimba era cosciente quando è stata ammazzata? Poi c’è un’altra cosa che non torna. Gli inquirenti si chiedono come sia possibile che la 23enne possa aver agito indisturbata, massacrando e occultando il cadavere in un’area non così tanto appartata.

Qualcuno ha visto qualcosa? Qualcuno ha sentito la piccola urlare o notato individui avvicinarsi in quel luogo dove, da lì a poche ore, la Patti avrebbe fatto ritrovare il cadavere? Poi c’è un altro dubbio non ancora risolto: esiste un complice? Se nell’auto della donna non sono state rinvenute tracce di sangue, com’ è stata trasportata Elena? Qualcuno ha contribuito all’occultamento? Questi e molti altri dubbi sono al vaglio degli inquirenti e delle forze dell’ordine.