Elena del Pozzo, la folla presente al funerale rimane senza parole: ecco cos’è successo (2 / 2)

Ma oggi, 22 giugno, mentre sono in corso  i funerali di Elena del Pozzo, che sta officiando l’arcivescovo metropolita di Catania Luigi Renna nel Duomo cittadino, per poche ore l’aspetto giudiziario passa in second’ordine, per lasciare il posto al raccoglimento, al silenzio, alla commozione, alla lacrime di chi, anche per poco, ha potuto godere del bellissimo sorriso di Elena, della sua vivacità, delle sue corse sfrenate, anche delle sue “infrazioni di regolamento scolastico”, in senso ironico ovviamente, come ha raccontato la sua maestra d’asilo.

Si perché la piccola era di una curiosità unica e tendeva, con i suoi occhietti vigili e furbetti, a tenere tutto sotto controllo. La scelta del Duomo di Catania per darle l’ultimo saluto non è per nulla una scelta casuale, dato che il papà della piccola, Alessandro Del Pozzo, è particolarmente devoto a Sant’Agata.

Sono ore di lutto cittadino, in cui sono state sospese tutte le manifestazioni pubbliche in programma e le bandiere sono state esposte a mezz’asta in tutte le sedi comunali. Le attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive e le associazioni sportive, in segno di cordoglio, hanno anch’esse sospeso le loro attività a partire da quando è iniziata la cerimonia funebre, che può essere seguita in diretta sui canali Youtube e Facebook della Diocesi di Catania e in tv su Telecolor.

Una folla commossa, una marea di gente, è qui, radunata,  sfidando il caldo, per  partecipare, sconvolta, al dolore di nonno Johnny, nonna Sara, papà Alessandro, zia bubu, che non riescono a capacitarsi che la loro splendida bambina sia diventata un magnifico angelo, portando la sua luce sin da lassù.

Questa non è la notte di San Lorenzo, eppure stanotte una stella brillantissima in più splenderà nei cieli. Intanto rigoli di pianto scendono nei volti dei catanesi, per i quali è come se il tempo si fosse fermato a lunedì scorso. L’immagine di quella bara, trasportata dai carabinieri del campo della mattanza, cozza con quella della piccola,  massacrata a coltellate dalla madre, carnefice.