Elena del Pozzo, ai funerali era presente anche lei: folla inferocita (2 / 2)

I funerali, come sappiamo, sono stati officiati dall’arcivescovo Luigi Renna che, durante la sua lunga omelia, ha proferito parole che avrebbero dovuto invitare alla riflessione. Renna, riferendosi ai presenti, ha detto: “perdonatela, non chiedete tormento”, aggiungendo: “Noi adulti dobbiamo imparare a non concepire più vendette, patiboli mediatici, sedie elettriche”

L’arcivescovo Renna ha chiesto di non infierire contro Martina Patti, assassina reo confessa dell’omicidio di sua figlia, di non ergere patiboli mediatici, proseguendo: “un’ultima parola a tutti noi che, come giudici siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della nostra città, nei pressi della Chiesa del Divino Amore, una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”.

Il suo messaggio, però, è caduto nel vuoto e non è stato né accolto né recepito dalla folla inferocita che, terminati i funerali di Elena,  si è radunata all’esterno della cattedrale, attendendo l’uscita del feretro, che è stato issato al grido “Elena, Elena”, “Sei un angelo”.

Ma quando i genitori della Patti sono usciti dalla Cattedrale, scortati dagli agenti della Polizia Penitenziaria verso l’auto che l’avrebbe ricondotta in carcere, diverse persone non sono riuscite a trattenersi, gridando: “Assassina, devi morire”. 

Una folla spietata, che non ha saputo o forse non è riuscita a cogliere il senso del messaggio dell’arcivescovo, continuando a gridare in direzione della macchina che trasportava la famiglia della ragazza verso il carcere di Piazza Lanza, dove la Patti è rinchiusa per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere, per paura che possa fuggire, inquinare le prove o reiterare il reato. Una donna si è lasciata andare ad un suo personalissimo commento: “Questa pietà qua è troppa, non ci riesco”.