Che camminare faccia bene a livello psicofisico è risaputo. Un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul British Journal Sports Medicine, ha individuato il numero ottimale di passi giornalieri per ridurre il rischio di neoplasia. Gli effetti benefici della camminata iniziano quando si superano i 5mila passi al giorno, aumentando fino a 9mila passi.
I ricercatori hanno notato che vi è una riduzione dell’11% del rischio di avere una neoplasia, nei soggetti che fanno 7mila passi al giorno, mentre il rischio viene ridotto ancora di più, del 16%, in coloro che ne compiono 9.000.
Lo studio non prende in considerazione il ritmo, ossia la velocità della camminata, ragion per cui camminare, indipendentemente dall’andamento, è una manna dal cielo per la riduzione del rischio di avere una neoplasia.
Specie per chi effettua pochissima attività fisica, camminare, muoversi, è fondamentale in quanto i più sedentari sono coloro che hanno i migliori effetti benefici grazie al movimento. Gli studiosi, per condurre la ricerca, hanno utilizzato i dati dell’UK Biobank, il database biomedico del Regno Unito, da cui sono state estrapolate le informazioni relative a 85.394 persone che hanno indossato un accelerometro da polso per una settimana, con un follow-up medio di circa 6 anni.
I ricercatori sono giunti alla conclusione che gli individui con la più alta quantità totale di attività fisica giornaliera hanno ridotto del 26% il rischio di sviluppare una neoplasia , rispetto agli individui con la più bassa quantità di attività fisica giornaliera. Fare7mila passi al giorno riduce dell’11% il rischio di avere un brutto male rispetto a chi ne fa 5mila, mentre con 9mila passi la riduzione arriva al 16%. Oltre i 9mila passi, la riduzione del rischio si è stabilizzata. Ora che la primavera è arrivata, non vi resta che spendere del tempo all’aria aperta, beneficiando dei raggi solari, delle giornate più lunghe e del clima mite, per fare una sana camminata.