Un nuovo supertestimone ha consegnato ai carabinieri oggetti che potrebbero rappresentare lo strumento del delitto di Chiara Poggi. Questo supertestimone è un muratore egiziano, che risiede nelle vicinanze e che avrebbe rinvenuto tali oggetti prima del ripulimento del canale, famoso come roggia di Tromello.
Il muratore ha consegnato ai carabinieri un martello, un attizzatoio, una mazzetta e una piccozza, e tutti questi oggetti sarebbero compatibili con i segni presenti sul corpo di Chiara Poggi, di cui si è tanto parlato.
Ora sarà compito degli uomini in divisa, capire se, effettivamente, tra tutti questi arnesi ci sia quello che ha comportato il decesso dell’impiegata 26enne nel 2007. In attesa che si faccia chiarezza, gli inquirenti continuano ad analizzare, nel corso delle indagini, le impronte digitali, procedendo al confronto tra quelle trovate e quelle già registrate negli archivi giudiziari. In particolare, ci si concentra sulle impronte di dita e palmi delle mani , presenti su 34 fogli di acetato recuperati nella villetta di Garlasco.
Viene analizzato anche il materiale biologico, tramite l’ausilio di dispositivi di ultima tecnologia, in particolare analizzando i resti della colazione di Chiara Poggi, tra cui piattino, linguette di Fruttolo, busta di cereali e sacchetto della spazzatura, su cui è presente il DNA della ragazza. Sulla cannuccia di un Estathé, invece, è stato rilevato il profilo genetico di Alberto Stasi.
Gli investigatori devono capire se le tracce biologiche possano supportare o, al contrario, smentire le dichiarazioni di Stasi durante il processo; individuando, eventualmente, tracce di terzi che potrebbero essere stati presenti nella casa durante il delitto di Chiara Poggi. Ricordiamo che, nonostante la condanna di Stasi, lo strumento con cui Chiara è stata colpita, non è mai stato ritrovato e chissà che questa non sia la volta buona!