Nel periodo pandemico come è risaputo gli ospedali italiani sono andati in difficoltà. I sanitari hanno ricevuto molte critiche e da eroi della pandemia sono passati ad essere pesantemente accusati specialmente da una certa scia di informazione che si definisce “controcorrente” o “alternativa”.
Tutto ciò ha causato anche un enorme danno di immagine al personale sanitario e agli stessi ospedali. Dopo la crisi del Covid secondo le ultime stime la qualità degli ospedali italiani sta tornando ad essere in linea con quella degli anni pre-pandemici.
I risultati che escono fuori dallo studio portato avanti dal Programma nazionale esiti 2024-Report su dati 2023 di Agenas, presentato nelle scorse ore nella sede del Cnel fotografa come “il sistema ospedaliero ha fatto registrare un ulteriore aumento delle ospedalizzazioni, che tornano a essere quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022), in linea con i valori attesi sulla base del trend prepandemico, sia per i ricoveri urgenti sia per quelli programmati e diurni”.
Tra le strutture di eccellenza emergono l’Humanitas di Rozzano che guida la classifica seguito dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e l’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze.
Un comunicato precisa inoltre che il Programma non è una classifica dei migliori o peggiori ospedali in Italia ma anzi “vuole generare una positiva competizione tra aziende ospedaliere. Per il terzo anno consecutivo l’Humanitas di Milano si conferma eccellenza, con livelli altissimi nelle 7 aree cliniche prese in esame dal report” – così recita il comunicato.
Altre aziende tra le migliori in Italia sono l’Azienda ospedaliera di Ancona, il Careggi di Firenze, l’ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (Bo), l’Azienda Ospedale Università di Padova, Ospedale di Circolo S. L. Mandic – Merate (Lc), Casa di Cura Ini Srl – Grottaferrata (Rm), Ospedale Mons. R. Di Miccoli (Bt), Ospedale della Valdinievole di Pescia (Pt), Ospedale Civile Villa d’agri Marsicovetere (Pz).