Ecco chi sono i 3 papabili italiani a diventare il nuovo Pontefice (2 / 2)

Il prossimo conclave si presenta come uno dei più aperti e imprevedibili degli ultimi decenni. I cardinali elettori dovranno trovare un equilibrio tra continuità con il pontificato rivoluzionario di Francesco e la necessità di garantire stabilità a una Chiesa divisa.

Il Pontefice argentino ha cambiato radicalmente volto e linguaggio della Chiesa cattolica, disancorandolo rispetto ai dogmi del passato. Una spinta rivoluzionaria, che in un certo senso è stata anche divisiva all’interno della Chiesa. Non tutti, nel collegio cardinalizio, sposano la visione di Papa Francesco, per cui non sarà facile trovare un degno sostituto che metta d’accordo tutti.

Dopo i papi europei (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) e quello sudamericano (Francesco), si aprono nuove possibilità. L’Africa e l’Asia potrebbero finalmente vedere un proprio rappresentante sul soglio pontificio, con il cardinale filippino Luis Tagle come candidato forte. Parallelamente, cresce la nostalgia per un papa italiano, assente da quasi mezzo secolo.

Tra i candidati tricolore spiccano tre figure: il diplomatico Pietro Parolin, il pastore popolare Matteo Zuppi e il mediatore in Terra Santa Pierbattista Pizzaballa. Ciascuno rappresenta un’interpretazione diversa dell’eredità di Francesco: Parolin l’abilità diplomatica, Zuppi l’impegno sociale, Pizzaballa il dialogo interreligioso.

Nei prossimi giorni, Roma tornerà ad essere il centro dell’attenzione globale. Dai funerali semplici di Francesco, che ha chiesto di essere sepolto “nella nuda terra“, al dramma del conclave, tutto il mondo guarderà alla Chiesa cattolica. Qualunque sia l’esito, il nuovo pontefice dovrà affrontare sfide epocali: dalle divisioni interne alla crisi di vocazioni, fino al rapporto con un mondo sempre più polarizzato.