Un fine settimana già da dimenticare, quello odierno, a causa dell’esplosione di una bombola del gas, che ha provocato il decesso di nove persone, tra cui sette bambini. Un bilancio straziante, questo, che ha paralizzato il mondo dell’informazione, anche perché la più piccola degli scomparsi aveva solo 15 giorni.
Sua madre, di soli 20 anni, è invece la deceduta più grande. L’incubo ad occhi aperti si è materializzato nel comune venezuelano di Caracas e le autorità locali hanno reso noto l’accaduto, fornendo la prima ricostruzione della tragedia.
Il Ministero dell’Interno venezuelano ha emesso un comunicato in cui si legge: “Nel pomeriggio è scoppiato un incendio in una casa, dove purtroppo hanno perso la vita nove connazionali”, e non appena il triste annuncio è stato diramato, la notizia ha preso a circolare sui siti d’informazione mondiali.
Carmen Meléndez aveva parlato di otto deceduti ma, alle parole del primo cittadino, è conseguita la conferma ufficiale che vede il bilancio salito a nove decessi. Come sempre, prezioso e tempestivo è stato l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme e recuperato le salme, molte delle quali piccoli corpicini senza vita.
Stando a quanto ricostruito, la deflagrazione è avvenuta al piano terra di una casa nel quartiere operaio di Coche e tutti coloro che non ce l’hanno fatta, al momento della stessa, trovandosi nella parte superiore dell’edificio, hanno perso la vita per asfissia. Un bilancio tremendo, questo, uno di quelli che raggelano e pietrificano il mondo intero. Ora sarà compito delle autorità far luce sulla causa della deflagrazione, ai fini dell’attribuzione di eventuali responsabilità sul piano penale.