
Adesso sta per arrivare il momento della verità per la mamma di Alessandro Venturelli: la signora infatti dall’Emilia ha preso un treno in direzione di Torino dove arriverà nelle prossime ore anche per incontrare questo ragazzo che si aggirerebbe nei pressi del Duomo di Torino.
Roberta Carassai perlustrerà la zona, con l’intenzione di rimanere almeno fino a giovedì. A frenare l’ottimismo ci sono i pochi dettagli verificabili: il giovane indossa vestiti a maniche lunghe, rendendo impossibile capire se abbia i tatuaggi presenti sul braccio di Alessandro. Nessuno è riuscito a scattare una fotografia che potesse confermare l’identità.
La scomparsa, avvenuta cinque anni fa, fu repentina e inaspettata. Quel mattino, Alessandro si alzò dal letto con un atteggiamento alterato, accusando i genitori di averlo vissuto “sotto una cupola di cristallo” per vent’anni. Già da giorni, il ragazzo era preda di un visibile spavento: confessava alla madre di sentirsi manipolato, si sentiva osservato, e per la paura aveva iniziato a dormire nel letto matrimoniale.

“Mi sento manipolato” – le aveva confidato, aggiungendo un inquietante avvertimento: “Attenta quando esci, qualcuno potrebbe seguirti”. I familiari, anche attraverso la trasmissione “Chi l’ha visto?”, hanno più volte espresso il sospetto che il ragazzo potesse essere stato influenzato da un gruppo o un’organizzazione non chiara, conosciuta in rete, e che non fosse più in grado di uscirne.
Ora, l’ultima speranza è legata a una città che si è mossa per aiutarla. La mamma ha espresso il suo dolore e il suo desiderio in una frase lapidaria: “Non ce la faccio più, devo capire se è il mio Alessandro”.