È appena arrivata la conferma ufficiale, insetti nella pasta degli italiani! (2 / 2)

Poco tempo fa, un noto marchio di cui non faccio nome, tramite uno spot pubblicitario che è stato in seguito oscurato, aveva fatto capire che la farina di insetti potrebbe rappresentare il futuro alimentare anche di noi italiani … e non poi così tanto lontano. In effetti il noto marchio alimentare ci aveva visto non bene ma benissimo.

E vi spiego subito il perché: già dalla fine di questo mese, dunque di gennaio 2023, nel supermercato sarà possibile trovare prodotti a base di farina di grillo domestico, ossia polvere sgrassata, ottenuta dalla frantumazione del povero insetto essiccato. Di sicuro qualcuno starà storcendo gli occhi; qualche altro sarà disgustato alla sola idea di doversi trovare a leggere, nell’etichetta, che la pasta è fatta con farina di grillo, mentre per altri la cosa era prevedibile.

Il mondo è bello perché vario ma gli italiani saranno così pronti per il gran passo? Ovviamente su questo diteci la vostra nei commenti. Ma come mai l’Unione europea ha deciso di introdurre questo terzo insetto? Premetto che  l’autorizzazione alla messa in vendita di prodotti alimentari contenenti farina di grillo domestico, scientificamente noto come Acheta domesticus, trova la sua legittimazione nel regolamento 2023/5, pubblicato e visionabile in Gazzetta ufficiale,  se per alcuni è  una scelta decisamente insolita, per le tradizioni culinarie del mondo orientale non è affatto così in quanto sappiamo quanto il mangiare insetti sia la quotidianità per alcuni popoli.

Il grillo domestico è il terzo degli animali approvati dall’Ue, in quanto in passato c’era stato l’ok per la vendita delle tarme della farina essiccate e della locusta migratoria. Il Regolamento comunitario sugli alimenti, risalente al 2018, è stato aggiornato con l’introduzione anche del grillo domestico, assicurando che venga assicurata sempre la sicurezza alimentare dell’Unione Europea. Dunque, la sicurezza dei consumatori europei prima di tutto. Ma dove deriva questa scelta di inserire gli insetti nell’alimentazione?

Secondo la Fao, gli insetti rappresentano una potenziale fonte di proteine, oltre che di acidi grassi e sali minerali, per una popolazione mondiale in crescita, con un impatto ambientale inferiore alle altre proteine animali in termini di risorse utilizzate e di  CO2 emessa durante la produzione. Secondo diversi studi, il contenuto proteico della farina di grillo può variare tra il 60 e il 70 %. mentre quella della carne di manzo è del 26 %. Si stima che si nutrano regolarmente di insetti due miliardi di persone dall’Asia all’Australia e dall’Africa al Sud America, mentre sono circa 2mila le specie commestibili. E voi cosa ne pensate?