E’ accaduto in Italia poco fa, diversi decessi e coinvolti: soccorritori in azione (2 / 2)

Una mattinata tremenda, quella di oggi,  per l’Abruzzo e, di riflesso, per l’Italia intera, sconvolta dalla vicenda.  Un’esplosione pazzesca ha coinvolto una  fabbrica abruzzese di Casalbordino, in provincia di Chieti,  nelle quale erano al lavoro diversi operai e dipendenti della Sabino. Purtroppo, sulla base dei primi aggiornamenti, si apprende che ci sono almeno 3 deceduti.

Prosegue senza sosta il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco che stanno mettendo in sicurezza l’area, mentre i soccorritori, giunti con diverse ambulanze del 118, stanno prestando le prime cure agli operai sopravvissuti. Indispensabile l’intervento di collaborazione  di una squadra di artificieri. Sono ore concitate per ricostruire la causa della triste vicenda riguardante la fabbrica che, nella sua storia, è stata colpita da altri episodi simili, verificatisi nel corso degli anni, esattamente nel 1992, 2009 e 2020.

La fabbrica Sabino esplodenti di Casalbordino, come apprendiamo da Fanpage.it, si occupa principalmente  di smilitarizzazione delle munizioni, smaltendo e recuperando polvere da sparo da bonifiche di ordigni, continuando,  così,  la  lunga storia dell’azienda in campo militare che punta al recupero delle materie prime,  “restituendole” all’economia.

Dal racconto dei residenti, in tarda mattinata,  si è sentito il boato e, nell’immediatezza, intorno alle 12:30,  l’area interessata è stata raggiunta dai vigili del fuoco e dal 118, chiudendo le strade di collegamento alla polveriera di Contrada Termine, oltre che la statale 16 nel tratto più vicino all’impianto interessato.  Il primo cittadino di Casalbordino Filippo Marinucci,  ha confermato l’accaduto alle agenzie stampa. In particolare, fa venire la pelle d’oca il racconto di un testimone che ha udito il boato mentre si trovava in mare a Masino, saltando dalla barca per lo spavento. Un boato fortissimo, dunque, che si è sentito a quasi un chilometro di distanza.

Già nel dicembre  2020, per un evento  similare, persero la vita tre operai: il 54enne Carlo Spinelli, il 45enne Paolo Pepe e il 46enne  Nicola Colameo, 46, il cui decesso fu causato dall’esplosione di una cassetta di razzi di segnalazione per il soccorso in mare. Quella di oggi è solo l’ultima drammatica notizia,  un un elenco di accadimenti infelici che hanno costellato la storia della ditta. Ovviamente saremo pronti a fornirvi i dovuti aggiornamenti, porgendo le nostre più sentite condoglianze ai familiari degli operai non sopravvissuti.