Dramma Nicola Mirti, la tremenda causa scatenante (2 / 2)

Non si fermano le indagini sul delitto di Nicola Mirti, il ragazzo di 18 anni che ha perso la vita domenica scorsa a Varcaturo. Il principale indiziato, Salvatore Sannino, 19 anni, è attualmente detenuto e si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al magistrato. Mentre resta aperta l’ipotesi di un legame con ambienti della malavita, emerge ora una possibile motivazione di natura personale dietro il gravissimo episodio.

Secondo alcune testimonianze raccolte dagli investigatori, i due giovani si sarebbero scontrati mesi fa nel quartiere Monterosa di Napoli. Un confronto acceso che, stando a quanto riferito, avrebbe visto persino la comparsa di coltelli. Un precedente che potrebbe aver lasciato rancori profondi e motivato una reazione da parte di Sannino a vecchi rancori.

Questa nuova pista si affianca alle ipotesi già al vaglio degli inquirenti, che non escludono connessioni con dinamiche riconducibili a contesti di illegalità diffusa nella zona nord di Napoli. In particolare, si analizzano i rapporti dei due giovani con ambienti legati allo spaccio.

Il quadro investigativo, infatti, si inserisce in un contesto complesso: il padre di Sannino ha precedenti specifici, mentre lo stesso Mirti era stato recentemente fermato dalla polizia in un’operazione condotta a Scampia, circostanza che aveva già sollevato interrogativi sulla sua esposizione a certe dinamiche.

Le forze dell’ordine stanno ora cercando di ricostruire nel dettaglio i legami tra i due ragazzi e le eventuali frizioni nate da ben prima. Resta da chiarire se si sia trattato di un’escalation di rancori personali o se l’episodio si inserisca in una più ampia rete di tensioni giovanili in contesti a rischio. Intanto, la comunità locale è ancora scossa da quanto accaduto.