Ma ripercorriamo questa assurda vicenda. Matteo Viviani aveva rintracciato Roberto Zaccaria per chiedergli perché avesse fatto ciò che ha fatto. Nel servizio su Italia 1, l’uomo, che era stato raggiunto in centro dalla troupe di Mediaset, era apparso a volto coperto, ma la sua identità era stata riconosciuta.
Zaccaria aveva ricevuto un decreto penale di condanna e avrebbe dovuto pagare una multa di 825 euro. Ieri sera, nel corso della puntata delle Iene, Matteo Viviani è ritornato sull’argomento, esordendo così: “Purtroppo quella storia non era finita li. Anche altri ragazzi hanno iniziato a chattare con la bella Irene… una tragedia nella tragedia, che non solo non ci lascia indifferenti, ma che ha colpito tutti noi. E’ accaduta una tragedia nella tragedia proprio mentre stavamo approfondendo il tutto”.
L’inviato ha aggiunto: “La situazione ha colpito tutti, si sta parlando di un uomo che si era legato ad un altro uomo seguendo lo stesso tragico destino. Attorno a questo problema stiamo vivendo un vuoto normativo? Abbiamo gli strumenti per proteggere le persone più a rischio? Nel nostro ordinamento è previsto un reato di sostituzione di persona ma siamo sicuri che sia sufficiente?”.
La trasmissione ha espressamente dichiarato che, dopo il suicidio di Roberto Zaccaria, si continuerà a parlare di truffe amorose. Dalla trasmissione di punta di Italia 1 arrivano queste parole: “Continueremo ad occuparci di queste situazioni”, “Perché imparare a riconoscere il problema è il primo passo per evitarlo”.
La famiglia del 64enne suicida a Forlimpopoli, intanto, starebbe valutando di querelare Le Iene per come è stato trattato il suo caso. Da amore virtuale a tragedia reale, anzi, duplice tragedia. Non sarebbe il caso di riflettere seriamente, rimarcando i rischi del virtuale che ha preso il posto dei rapporti umani?