In questo articolo andiamo ad affrontare un argomento di cui si parla ancora troppo poco, sebbene si tratti di una patologia invalidante che mette a dura prova soprattutto le giovani donne, quelle alle prese con un figlio piccolo da gestire o che un figlio lo vorrebbero. Parliamo dell’ endometriosi, caratterizzata dalla presenza dell’endometrio all’esterno dell’utero quando, in condizioni di normalità, l’endometrio si trova all’interno dell’utero.
I sintomi tipici di questa patologia sono: dolore pelvico, particolarmente in fase peri-mestruale; mestruazioni dolorose; dolore durante i rapporti sessuali. Capiamo bene quanto anche i rapporti intimi vengano compromessi da questa patologia e come questo possa generare un senso di imbarazzo tra la coppia che, invece, va sfatato, con l’ausilio di uno specialista, affrontando insieme il problema. I fastidi sono accentuati nel periodo pre e post mestruale; oltre al verificarsi di una irregolarita’ dei cicli mestruali con perdite ematiche anomale dai genitali; fastidio alla defecazione; sterilità.
Durante il il ciclo, le donne affette da endometriosi, sperimentano l’emenorragia, ossia un notevole flusso ematico, così come avviene tra i cicli mestruali (menometrorragia).Come se non bastasse, a tutto questo, specie nel periodo mestruale, si aggiungono altri fastidiosi e debilitanti sintomi tra cui stanchezza, diarrea, stitichezza, gonfiore addominale, nausea. A fare il punto della situazione, aggiornandoci sulle ultime ricerche è il Centro Italiano Endometriosi, il cui impegno è davvero nobile, ossia quello di trovare cure e sistemi per diagnosticare velocemente la patologia. Esso è il primo centro medico specifico nato in Europa per rispondere alle mille domande poste dalle giovani donne affette da endometriosi.
Una delle complicazioni più frequenti è l’infertilità poiché, in questi casi, la tuba di Falloppio può ostruirsi e non permettere la congiunzione tra uovo e spermatozoo che si possono anche danneggiare. Molte donne, con lieve o moderata endometriosi, localizzata nella vescica, possono concepire e portare a termine una gravidanza, mentre se sono colpite entrambe le ovaie, il rischio di infertilità diventa maggiore.
Per la diagnosi è importante l’anamnesi e l’esame ginecologico, anche se l’accuratezza si raggiunge con l’ecografia trans-vaginale per l’endometriosi dell’ovaio. Nell’ultimo periodo, l’ecografia trans-rettale viene utilizzata nel caso di interessamento dei legamenti utero-sacrali e intestinale. La risonanza magnetica è impiegata se si sospetta l’ endometriosi del tratto digestivo. Altri importanti esami utili sono quelli e radiografici dell’intestino; la pielografia discendente (in caso di endometriosi ureterale);cistoscopia (in caso di endometriosi vescicale). In parallelo viene effettuato dosaggio ematico del CA 125, un marker aspecifico dell’endometriosi, mentre solo nei casi più complessi viene fatta la laparoscopia.