Donna fermata dai cc, in auto 700 preservativi e 4 vibratori (2 / 2)

I carabinieri hanno sorpreso un donna completamente nuda in auto, mentre offriva prestazioni sessuali a pagamento. Gli agenti, che si trovavano nella loro vettura per effettuare il consueto giro di controllo, insospettiti dalla situazione, hanno effettuato la perquisizione all’interno dell’abitacolo, facendo una scoperta davvero agghiacciante.

All’interno della vettura, difatti, sono stati rinvenuti circa 700 preservativi, 4 vibratori ed altri oggetti che sono stati sottoposti a sequestro. Parliamo di un numero davvero pazzesco di armamentario atto a soddisfare i clienti… un vero e proprio arsenale di oggetti erotici che necessitava di approfondimenti da parte delle forze dell’ordine.

Nei pressi del luogo in cui è stato effettuato il sequestro di quel materiale, i carabinieri hanno notato altre tre donne, appoggiate ad un muretto, che cercavano, colte alla sprovvista, di disfarsi, molto velocemente, di molte banconote da 100 euro, probabile frutto di attività di prostituzione. In questi casi, affinché quelle famose parole che così tanto spesso sentiamo pronunciare, ossia giustizia e verità, vengano per davvero applicate, è doveroso non lasciare nulla di non analizzato.

Tutto lo scenario va contestualizzato, al fine di risalire al responsabile di queste attività di prostituzione. La donna fermata dai carabinieri con a bordo auto quell’ingente quantità di preservativi e oggetti per il piacere sessuale, ha confessato di essere stata costretta dal marito a prostituirsi. Capiamo bene che si tratta di reato che è sanzionato penalmente dal nostro codice.

Non è facile ammettere di essere state costrette a prostituirsi proprio da colui che ci ha giurato amore eterno ma questa è solo una delle tante storie che si fa fatica a raccontare ma che vanno raccontare, in quanto non possono cadere nel dimenticatoio e dovrebbero (uso il condizionale) fungere da sprone a tutte le donne vittime di questo tipo di reati, o di violenze, di abusi etc. per mano dei loro compagni.

Tutte dovrebbero trovare il coraggio di denunciare, di raccontare la verità. Solo in questo modo potremmo, per davvero, dire che giustizia è stata, in parte, fatta. C’è una restante parte, legata ai segni psicologici e fisici, che non potrà mai essere cancellata. Questo lo sanno bene tutte le vittime che, quotidianamente, subiscono tali inaudite e disumane crudeltà. E il numero è in forte crescita.