"Disgustoso" Gino Cecchettin sotto accusa per il libro, la rabbia di Crepet (2 / 2)

Ad appena 3 mesi dalla tremenda vicenda di Giulia Cecchettin, papà Gino ha deciso di mettere nero su bianco la sua esperienza con un libro che uscirà in tutte le librerie il prossimo 5 marzo. Una decisione che ha improvvisamente riacceso gli animi sul web, dove molti si sono scagliati contro il padre di Giulia, accusandolo di speculare su questa vicenda.

A dire la sua su questo libro è stato in queste ore anche lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, che ha voluto spezzare così una lancia a favore dell’uomo: “Immagino sia un modo per elaborare il lutto. Per cercare di rompere quel senso di isolamento che, inevitabilmente, si crea dopo un funeraleGino è solo e fa i conti con un mondo orrendo, che sembra non essersi accorto di Giulia.”.

Per il noto psichiatra, l’opinione pubblica si è polarizzata intorno a due prospettive circa questa vicenda: da un lato ci sarebbe chi, giustamente, urla contro questa ondata di violenza contro le donne; mentre contestualmente ci sarebbe un interesse morboso verso la vicenda.

A chi, invece, a chi accusa Gino Cecchettin di speculare sulla vicenda di sua figlia per ottenere visibilità, risponde inferocito: “È semplicemente disgustoso. Bisogna essere perversi per manifestare un pensiero così torbido. Nessuno ha il diritto di dire certe cose. Rispettiamo un uomo che ha patito molto e sta ancora soffrendo”.

E poi l’accusa niente affatto velata, a chi usa i social per lanciare simili illazioni: “Chi dice queste cose è uno squallido influencer, perché soltanto una persona che utilizza qualsiasi mezzo per farsi pubblicità può pensare che un altro lo faccia. E questa è la parte più vomitevole dei social; perché, se non ci fossero, queste rimarrebbero quattro chiacchiere al bar”.