Ha fatto fuoco sui suoi compagni di scuola e insegnanti, poi ha rivolto verso se stessa e ha fatta partire il colpo. Natalie Rupnow, conosciuta con il nome di Samantha, è la principale sospettata della disgrazia avvenuta alla Abundant Life Christian School di Madison, in cui sono mancati uno studente e un insegnante. La ragazzina, 15 anni, frequentava a sua volta la scuola privata cristiana nel Wisconsin ed è morta nel tragitto in ambulanza fino all’ospedale.
Rupnow ha compiuto l’atto all’interno di un’aula studio piena di studenti di classi diverse. A lanciare l’allarme è stato un bambino di 8 anni che ha chiamato il 911. Online sarebbe emerso un presunto manifesto contenente opinioni radicali e cariche, ma la polizia sta ancora verificandone l’autenticità. Gli investigatori devono stabilire il movente dietro l’evento, ma possono affermare con certezza che la 15enne avesse pianificato la strage in anticipo.
Sul social Discord, prima di fare fuoco, Rupnow ha pubblicato una foto direttamente dai bagni della scuola, in cui con le dita fa il simbolo di “ok”. La polizia ha ricevuto una chiamata d’emergenza alle 10.57 ora locale, le 17.57 in Italia, e quando è arrivata sul posto ha trovato il killer in fin di vita. Rinvenuta anche una pistola da 9 mm.
La fortuna è stata che proprio nelle vicinanze della scuola il personale medico della polizia di Madison stava effettuando un’esercitazione e quindi è riuscito ad arrivare in tempi record. «Hanno lasciato il centro immediatamente e si sono fiondati qui mettendo subito in pratica quello che stavano studiando», ha spiegato Barne.
Gli eventi di Madison arrivano neanche due settimane dopo quelli in una scuola cristiana della California. Episodi come questi, sempre più frequenti, sollevano interrogativi profondi e richiedono una riflessione urgente sulla sicurezza nelle scuole.