Diana Pifferi, la bimba morta di stenti: scoperto chi è il padre biologico (2 / 2)

Avevamo premesso che Diana non era figlia né del marito di Alessia, dal quale si era separata 3 anni addietro; né del nuovo compagno di Leffe. Gli inquirenti si sono messi sulle tracce del pare biologico della piccola, dopo la stessa Pifferi ha svelato di chi si tratti nell’ultimo colloquio in carcere con i suoi legali.

La donna, come noto, si trova nel carcere di San Vittore, in isolamento e sorvegliata a vista, per paura che possa compiere atti autolesionistici o che altre detenute possano farle del male. La donna, che avrebbe iniziato a realizzare cosa è accaduto e che cosa l’aspetta durante il processo, in cui rischia l’ergastolo, aveva raccontato di aver partorito Diana al settimo mese di gestazione, nel bagno del suo compagno di Leffe.

Prima aveva dichiarato di non sapere chi fosse il padre biologico della bambina. Ora invece ne ha indicato nome e cognome e gli inquirenti stanno cercando di rintracciarlo per interrogarlo. Quasi sicuramente l’uomo non potrà fornire alcun aiuto nelle indagini perché tenuto all’oscuro di essere divenuto padre ma le sue parole, dopo averlo individuato, serviranno a capire se Alessia abbia mentito o meno, dato che le bugie sono sempre state il suo forte.

Ha mentito alla madre Maria, dicendo che Diana stava bene e che la portava ovunque; ha mentito al suo compagno di Leffe, dicendo che la piccola era al mare con madre e sorella, ha mentito a coloro che conosceva a Leffe, spacciandosi per psicologa infantile, amante dei bambini.

II papà biologico della piccola sarebbe un uomo di origini italiane, con il quale la madre assassina ha avuto una relazione ma non si sa se rientri tra quelli conosciuti online, con cui usciva in cambio di vestiti, cene, denaro. Presto potrebbero esserci importanti aggiornamenti.