Demenza, il test che ne annuncia l’arrivo 9 anni prima (2 / 2)

Secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale ci sono buone notizie per quanto riguarda la diagnosi della demenza. Si tratta di un grande passo avanti anche se la ricerca deve essere ancora studiate per bene per capirne gli effettivi benefici.

I ricercatori sono comunque ormai sicuri di aver trovato un modo per prevenire la demenza circa 9 anni prima che ella si manifesti. Si tratta di una diagnosi innovativa che si basa su un esame molto semplice, e tra l’altro accessibile a tutti.

Uno studio della Queen Mary University di Londra ha sviluppato un test predittivo attraverso risonanza magnetica che, qualora venisse confermato da ulteriori verifiche, potrebbe prevedere l’insorgenza della malattia con una precisione dell’80%.

Il test in questione sarebbe in grado identificare in maniera precoce cambiamenti nella cosiddetta “rete in modalità predefinita” o “Default Mode Network (DMN)” che si trova nel cervello. Queste variazioni si verificano in soggetti che sono predisposti appunto a sviluppare la demenza negli anni a venire.

Questa rete è infatti la prima a essere intaccata dalla forma più comune di demenza, ovvero il morbo Alzheimer, una patologia che colpisce ad oggi circa 55 milioni di persone in tutto il mondo. I ricercatori affermano che lo studio è stato condotto su 1.100 persone scelte su base volontaria.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Mental Health e sarà sottoposto a tutte le verifiche del caso prima di poterlo sottoporre alla popolazione in generale. Bastano meno di dici minuti per effettuare questo esame che non è invasivo e che consentirebbe quindi una diagnosi molto precisa nella maggior parte dei casi.