Delitto Pierina Paganelli, la sconvolgente scoperta su Louis Dassilva (2 / 2)

Il terzo giorno di incidente probatorio per Manuela Bianchi, ha preso il via dopo le 10 di stamattina, giovedì 27 marzo, quando la nuora di Pierina Paganelli ha varcato la soglia del tribunale, accompagnata dal suo legale Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan.

Nel corso degli altri due interrogatori ha parlato della sua storia d’amore giunta al capolinea con Dassilva e di quanto accaduto il 3 e il 4 ottobre, mentre stavolta  l’attenzione del gip si è concentrata sulle intercettazioni ambientali tra Manuela e Louis, nella sala d’attesa della questura di Rimini, e tra Manuela e il fratello Loris Bianchi.

Quello che è venuto fuori, stamattina, dal terzo interrogatorio della Bianchi, è che Dassilva aveva paura di Pierina, temendo che la pensionata 78enne potesse  ingaggiare un investigatore privato per scoprire l’uomo con cui la nuora Manuela tradiva suo figlio.

 

Dassilva, dal suo canto, ha sempre ribadito la sua innocenza, minimizzando la sua relazione con la Bianchi. Al contrario, Manuela ha dichiarato che Louis è stato l’uomo che, in assoluto, ha più amato nella sua vita, fornendo, dunque, una versione completamente differente da quella del senegalese.

Ma c’è dell’altro. Gli investigatori, basandosi anche sulle intercettazioni, avrebbero scoperto che Dassilva avrebbe chiesto ad uno stregone in Senegal di praticare riti voodoo contro poliziotti della Squadra Mobile e pubblico ministero, prima ancora di finire in manette. Manuela Bianchi, questa mattina, nel corso del suo terzo interrogatorio, avrebbe delineato un Dassilva di suo impaurito da Pierina che, già prima di separarsi dal marito, aveva ingaggiato un investigatore privato. Ricordiamo che, a brevissimo, il gip Cantarini dovrà decidere se accogliere o meno l’istanza di scarcerazione di Louis.