Delitto Meredith, la notizia improvvisa: “Non ce l’ha fatta” (2 / 2)

“Hanno devastato il mio futuro, compromesso la mia immagine. Hanno fatto a pezzi anche la mia famiglia, mettendola in ginocchio economicamente. Ma nessuno mi ha risarcito e tanto meno chiesto scusa”- queste le parole di Raffaele Sollecito, a margine della decisione del Tribunale di Genova.

L’ingegnere di Genova aveva richiesto un risarcimento di oltre un milione di euro facendo affidamento sulla legge in materia di responsabilità civile dei magistrati. Questa nuova normativa avrebbe potuto garantirgli un ristoro milionario, invece categoricamente negato dai giudici del capoluogo ligure.

Il risarcimento è stato negato nei primi due gradi di giudizio, ma ora Sollecito promette battaglia: “Andremo in Cassazione perché ci sono precedenti a noi favorevoli”. Le argomentazioni addotte dall’ingegnere pugliese sono dei presunti errori dell’indagine: l’assenza di un avvocato difensore nelle prime fasi istruttorie, la mancata presa in considerazione di alcuni testi e del suo alibi.

Nessuno mi ha mai completamente ripulito del fango che mi hanno ingiustamente gettato addosso. Sono riuscito a ricostruirmi una carriera passo dopo passo, ma da solo senza che lo Stato mi abbia minimamente aiutato”– queste le parole piene di rabbia mista a commozione di Sollecito, il quale con grande fatica è riuscito a ricostruirsi un’immagine e una carriera professionale.

Attualmente l’ingegnere pugliese vive a Milano, nel capoluogo lombardo si è trasferito da ben 8 anni, dove si occupa di realtà virtuale e di metaverso in qualità di ingegnere informatico. “Mi occupo di sistemi e delle architetture che fanno funzionare questo mondo virtuale“- rivendica con orgoglio Sollecito, che non si è mai perso d’animo continuando a studiare e a farsi strada nella vita. Quanto al suo passato e alle notizie circa una presunta amicizia tra l’ex pm Giuliano Mignini e Amanda Knox, Sollecito si non si sbilancia e la liquida come una loro decisione.