Sta facendo molto discutere il caso di Francesco Diviesti, il giovane di Barletta trovato senza vita in un capannone abbandonato negli scorsi giorni. Il corpo era semi-carbonizzato e per gli inquirenti si è trattato di un delitto.
Il corpo è stato trovato in un casolare nelle campagne tra Canosa e Minervino Murge. L’esame autoptico si è reso necessario sia per accertare l’identità della persona deceduta, che per capire la causa del decesso. Il corpo di Diviesti è praticamente irriconoscibile e per questo gli inquirenti vogliono accertare la sua identità tramite l’autopsia.
La Polizia ha eseguito un controllo nella casa dell’abitazione del Diviesti dove ha preso alcuni oggetti in modo da poter comparare il DNA presente sugli stessi con quello del corpo senza vita ritrovato. Il ragazzo era scomparso alcuni giorni addietro e i famigliari non avendo più sue notizie lo hanno cominciato a cercare.
In breve è partita la denuncia alle autorità fino a quando il corpo è stato poi ritrovato senza vita nelle campagne. Ci sarebbero pochi dubbi sul fatto che quel corpo semi-carbonizzato appartenga proprio a Francesco Diviesti. Nel frattempo due delle persone indagate avrebbero fatto perdere le proprie tracce.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che coordina le indagini, ha notificato 5 avvisi di garanzia, contestando il concorso in delitto volontario aggravato dal metodo mafioso. Come detto due di questi indagati si sono resi irreperibili, il movente dell’azione in questione potrebbe essere legato al commercio, illegale ovviamente, di sostanze stupefacenti. Nei prossimi giorni potranno conoscersi ulteriori dettagli su questo assurdo caso di cronaca che ha colpito la città di Barletta.