Una pagina, l’ennesima, della cronaca nera nazionale, è stata segnata dal delitto di Pescara, quello in cui, per intendersi, un ragazzino 16enne, Thomas, che i suoi amici chiamavano affettuosamente Crox, è deceduto per via di 25 coltellate, infertegli da due suoi coetanei. Parliamo di un delitto efferato.
Un delitto che ha letteralmente sconvolto gli italiani, non solo la comunità cittadina in cui si è consumato, poiché, dopo l’arresto dei due minorenni, è stato definito il motivo che ha portato la commissione dell’efferato reato.
Il gip, nell’ordinanza di fermo dei due indagati, ha ritenuto che i due abbiano tolto la vita al povero Thomas per provocare sofferenza e il decesso dell’adolescente. Attorno al caso si stanno esprimendo, in queste ore, moltissimi esperti tra cui lo psichiatra, di fama nazionale, Paolo Crepet, interpellato dalla stampa, in una lunga e interessante intervista.
Un simile caso non deve cadere nel dimenticatoio e al di là della vicenda giudiziaria, che continueremo a seguire, merita delle considerazioni di fondo.
Crepet è convinto che il dietro il delitto di Pescara ci sia la mancanza nei ragazzi di una cosa. Vediamo quale nella seconda pagina del nostro articolo, in modo da capire qual è il punto di vista di un grande esperto come lui, psichiatra e scrittore di successo, nonchè uno dei massimi volti televisivi, interpellato in tanti programmi che si occupano della cronaca più efferata.