Delitto Denisa Paun, la guardia giurata confessa (2 / 2)

Maria Denisa Adas Paun, 30enne di origini romene e residente a Roma, è stata uccisa a Prato. La donna si era recata in città per incontrare clienti tramite piattaforme online. Dopo la sua scomparsa, avvenuta tra il 15 e il 16 maggio, il suo corpo è stato ritrovato il 4 giugno in un casolare abbandonato a Montecatini, nascosto in una zona isolata raggiungibile solo tramite una mulattiera.

A confessare il delitto è stato un connazionale di 32 anni, guardia giurata residente a Monsummano Terme. L’uomo ha raccontato agli inquirenti di aver eliminato Denisa perché lei gli avrebbe detto di rivelare alla moglie la loro relazione se non avesse ricevuto 10mila euro.

Dopo averla strangolata in un residence di Prato avrebbe poi occultato i resti del corpo in una valigia e trasportandoli nella sua auto per occultarli nel casolare. Grazie a un lungo lavoro investigativo, i carabinieri, con l’aiuto dei Ros, del Gis e dei vigili del fuoco, sono riusciti a localizzare l’area. Decisivi sono stati i tabulati telefonici, i tracciamenti GPS della sua auto e le immagini delle telecamere di sorveglianza.

Un elemento cruciale è stata la riaccensione del cellulare di Denisa dopo la scomparsa, che ha permesso agli inquirenti di identificare la zona in cui si trovava grazie alle celle telefoniche attive. L’uomo è stato fermato con l’accusa di delitto volontario. Restano però diversi interrogativi aperti.

L’autopsia, che sarà disposta a breve, aiuterà a chiarire le circostanze del delitto. Nel frattempo, anche la madre della ragazza è stata iscritta nel registro degli indagati per aver omesso una conversazione con un avvocato, che si era offerto di aiutare a ritrovare la figlia.