Deflagrazione nel deposito a Calenzano, come è avvenuta la scintilla (2 / 2)

 

La Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta, per far luce sulla deflagrazione del deposito Eni di Calenzano che ha provocato due decessi e 27 feriti. A perdere la vita, come noto, il 51enne Vincenzo Martinelli, originario di Napoli, ed un altro uomo in corso d’identificazione.

I testimoni oculari hanno parlato di una perdita, visibile a occhio nudo, entrata successivamente in contatto con una “scintilla”.  E’ stato il Corriere a mettere in luce questa ipotesi. Secondo il prestigioso quotidiano, una delle 5 autobotti che si trovavano sulla pensilina di carico, sarebbe saltata in aria per prima, forse proprio per una scintilla.

Di seguito, altri 4 mezzi sarebbero stati coinvolti. Ovviamente al momento le indagini proseguono a ritmo serrato, ascoltando quello che i presenti sul posto, hanno raccontato. Queste ultime ore sono concitate, in quanto i sopravvissuti stanno collaborando attivamente l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione.

Se da un lato l’incendio conseguente alla deflagrazione è stato domato interamente grazie all’intervento dei vigili del fuoco, dall’altro è doveroso capire cosa lo abbia generato, al fine dell’attribuzione di eventuali responsabilità sul piano penale. E non si possono, peraltro, ignorare, i rischi conseguenti all’accaduto.

Secondo la Società italiana di medicina ambientale (Sima), la nube tossica di fumo nero,  che si è sollevata nel cielo dopo l’esplosione, potrebbe essere pericolosa per la salute umana e per l’ambiente, a causa del monossido di carbonio (CO), policlorobifenili (Pcb) e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), particolato fine (Pm10 e Pm2.5), composti organici volatili (Cov).  La deflagrazione ha posto l’accento su tematiche peraltro intrecciate tra loro: la sicurezza dei lavoratori, la tutela della salute dei residenti nella zona in cui i fatti sono successi, la salvaguardia della vita. L’ipotesi della scintilla è solo una delle varie supposizioni al vaglio della Procura fiorentina. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.