Davide si accascia a terra davanti ai compagni e muore a 12 anni (2 / 2)

Le lacrime di disperazione, di sconcerto, sono incessanti tra coloro che hanno assistito al dramma. Davide Licata, originario di Favara, in provincia di Agrigento, intorno alle 20,30 di ieri sera, 21 marzo, mentre giocava a pallacanestro nella palestra dell’Istituto “Guarino”, ha accusato un dolore improvviso alla testa, accasciandosi al pavimento.

Si stava allenando con alcuni alcuni compagni quando l’incubo si è materializzato sotto gli occhi di tutti coloro che si trovavano nella palestra. I soccorsi sono stati allertati immediatamente e, sul posto, sono sopraggiunti i soccorritori del 118 che, appresa la gravità della situazione, hanno immediatamente trasferito Davide in ospedale. Purtroppo, non sono riusciti a salvarlo in quanto, nel tragitto, ancora prima di arrivare al pronto soccorso, il ragazzino è deceduto per arresto cardiocircolatorio.

La salma si trova attualmente all’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, a disposizione del magistrato. Il procuratore capo facente funzioni, Salvatore Vella, e la pm Giulia Sbocchia, tramite i carabinieri, acquisiranno i certificati di idoneità all’attività agonistica del bambino, che verranno relazionati con gli esiti dell’esame autoptico al fine di ricostruire con dovizia di particolari cosa è effettivamente accaduto. Per il momento, non è stata configurata nessuna ipotesi di reato e, dall’acquisizione dei primi atti, eventualmente, potranno essere ipotizzati reati.

Il sindaco Antonio Palumbo, tra i primi ad essere venuto a conoscenza della drammatica notizia, ha dichiarato: “A nome dell’amministrazione e della collettività che rappresento, manifesto la mia vicinanza istituzionale e personale alla famiglia. Un fatto terribile, un dolore immenso che spezza le parole in gola. Stiamo predisponendo gli atti per proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali del piccolo”. 

Tra i tanti messaggi di cordoglio sui social per il piccolo Davide, spicca quello dello zio Giuseppe: “Una vita spezzata a soli dodici anni mentre giocava a basket nella palestra Basile Di Favara. Ti vorrò sempre bene nipotino Davide Licata“. Non ci sono davvero parole per descrivere queste notizie. Ci si immedesima nel dolore dei familiari, rimasti orfani, improvvisamente, del loro splendido ragazzino. Il dolore è collettivo, così come quel senso di impotenza che spinge a ricercare la verità e la giustizia, affinché queste due parole non restino sulla carta ma abbiamo per davvero un senso. Intanto, cogliamo l’occasione per stringerci al dolore che ha colpito la famiglia Licata, porgendo le nostre più sentite condoglianze per l’immane tragedia.