David Quammen aveva predetto il Covid-19 ed ora annuncia: “Attenzione, ci sarà..” (2 / 2)

Intervistato da Fanpage.it, gli è stato chiesto cosa noi, comuni mortali, dobbiamo aspettarci in ottica futura e la sua risposta è stata a dir poco raggelante, in quanto non certo si possono fare i salti di gioia nel sapere che avremo più ricadute di virus provenienti da un animale selvatico che riusciranno a penetrare in un essere umano, facendo ammalare una dozzina o due dozzine di persone.

Il divulgatore scientifico ha precisato: “Se poi si tratterà di un focolaio o diventerà o meno una pandemia, questo dipenderà da cosa faremo e da quanto saremo preparati”. Quammen, secondo i suoi numerosi seguaci, aveva previsto anzitempo tutto quello che poi gli ha dato ragione, ossia delle ondate pandemiche che hanno messo in ginocchio e che continuano a mettere in ginocchio milioni di famiglie, messe alla prova dalla crisi economica che ne è conseguita, rafforzata dalle atrocità in corso tra Russia e Ucraina.

Come se il pianeta non avesse già abbastanza problemi,  ai microfoni di Fanpage.it, David Quammen ha dichiarato che la prossima minaccia potrebbe essere un altro Coronavirus o un virus dell’influenza, in quanto si evolvono rapidamente, riversandosi dagli uccelli ai maiali e nelle persone.  Il divulgatore scientifico ci ha messo, dunque, dinnanzi ad un potenziale ennesimo pericolo cui l’umanità potrebbe incorrere.

Ma non è tutto, in quanto ha aggiunto: “Ad esempio l’influenza aviaria H5N1 è un virus che sta là fuori, con gli scienziati che lo osservano: non si tratta di un virus molto pericoloso perché può infettare solo occasionalmente gli essere umani e non si trasmette da uomo a uomo, ma con poche mutazioni potrebbe diventare capace di realizzare un’efficace infezione e trasmissione negli esseri umani, diventando così molto pericoloso”.

Le sue parole, per chi in lui ci ha sempre creduto, suonano funeste, a tratti sconcertanti ma, ovviamente, tutto sta in come le si interpretano e nell’importanza che ad esse si vuole dare. Se le si prendono come al 100% fondate e non come previsioni, il discorso cambia, eccome se cambia! Con la speranza, sempre viva, di non andare incontro all’ennesimo sconcertante problema dell’umanità.