Crepet senza freni: "Cosa penso di Arisa, Elodie e Victoria…" (2 / 2)

Intervistato dal sito mowmag.com, Paolo Crepet è intervenuto a parlare di un tema ormai all’ordine del giorno, quello che rappresenta un male moderno: il legame tra tecnologia ed estetica. Secondo il noto sociologo, il tentativo di apparire perfetti sui social, adoperando per esempio quei filtri che eliminano le imperfezioni, non fanno altro che procurare un danno a se stessi inquinando l’approccio con l’altro.

Questo tipo di ricerca ostentata della perfezione è il frutto dei tempi moderni e della nostra società, infatti, come sottolinea Crepet: “La sola idea che la perfezione debba diventare un mito è del tutto moderna. Prima era la Venere di Botticelli ad essere considerata perfetta, ecco, magari una giovane oggi fosse così, con qualche difetto, bellissima. ”.

A finire nel mirino della critica sono quelle star odierne che non fanno altro che inseguire questo ideale che Crepet definisce “regime estetico“, sempre più direttamente collegato dalle tecnologie. Al contrario, secondo il pensiero del sociologo, la vera bellezza “si legge e si nota nella libertà d’espressione”.

A domanda su cosa ne pensa di cantanti come Elodie, Arisa e Victoria dei Maneskin, che spesso nei loro spettacoli tendono a togliersi i vestiti di dosso, il sociologo risponde in modo piuttosto critico ed impietoso: “In generale, penso che se uno non ha voce, ha fondoschiena. Siamo in un mondo in cui un cantante per promuovere un disco deve spogliarsi, non serve più fare un concerto speciale o comunque ipotizzare un lancio promozionale diverso?

E aggiunge poi parlando di esempi positivi: “Queste signore lo sanno che esistono i Rolling Stones? A Mick Jagger non è mai servito posare senza veli per l’uscita di un nuovo singolo”. Una critica molto pungente quella mossa da Crepet verso questi cantanti moderni che stanno contribuendo a favorire dei modelli distorti.