Crepet, l’insegnamento sulla neonata rapita a Cosenza: "Non bisogna.. (2 / 2)

Quanto accaduto a Cosenza è un episodio che ha segnato la comunità ma anche il nostro Paese. Si tratta di un vicenda assolutamente delicata, in cui a volte si possono dare dei giudizi anche in maniera molto frettolosa.

Giudicare sin da subito una persona non è mai cosa buona, anche perchè le persone possono compiere i fatti più disparati in momenti della loro vita non proprio rosei. E questo pare essere accaduto a Rosa Vespa e al suo compagno.

La coppia desiderava tantissimo avere un figlio, questo era il loro sogno più grande. Ma da quanto si è scoperto Rosa non poteva avere figli e in moltissime persone si sono immedesimate nella situazione di questa donna che non riuscendo ad avere un figlio ha deciso di sottrarre una bambina dalla clinica.

Il caso impone infatti moltissima cautela, anche perchè le posizioni dei due indagati sono ancora al vaglio degli inquirenti. Come insegna anche lo stesso Paolo Crepet situazioni così delicate vanno comprese a fondo, ma resta comunque la gravità del gesto compiuto dai due indagati che è assolutamente da condannare.

Anche in caso di bisogno infatti non ci si deve macchiare di reati così gravi come quello compiuto dai due. E anche se si sa che il desiderio più grande di una donna è quello appunto di diventare madre, di avere un figlio o una figlia da crescere, nulla giustifica il sottrarre una piccola creatura ai suoi cari.

“Abbiamo perso un bambino due settimane fa” – hanno detto interrogati dagli inquirenti in lacrime. Parole che non hanno bisogno di ulteriori commenti, sul caso continueranno le indagini degli inquirenti per avere più chiaro il movente del gesto.