Crepet ci va giù pesante sul matrimonio di Bezos: "Pessimo esempio, serve solo a.. (2 / 2)

 

Paolo Crepet, rinomato psichiatra e sociologo italiano, ha offerto un’analisi lucida e senza filtri riguardo al sontuoso matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, celebrato recentemente a Venezia, evento che ha catalizzato l’attenzione mediatica mondiale per giorni. Al di là del semplice gossip o delle curiosità legate alla lista degli ospiti e allo sfarzo della cerimonia, Crepet si concentra su un tema più profondo e preoccupante: il messaggio culturale e sociale che eventi simili trasmettono soprattutto ai giovani, in un’epoca già segnata da una crisi di valori e da una sempre più marcata disconnessione tra apparenza e sostanza.

Per Crepet, la fastosità ostentata in questo matrimonio rappresenta l’emblema di una società che ha scelto di celebrare la visibilità, la ricchezza e l’apparire a scapito di tutto ciò che ha a che fare con la cultura autentica, la riflessione e il pensiero critico. Questo matrimonio non è solo una festa privata, ma una messinscena che comunica implicitamente che il successo si misura esclusivamente in termini di denaro e fama, e che l’unica cosa che conta è mettere in mostra ricchezze e status, indipendentemente da cosa ciò significhi in termini di valori umani o sociali.

Crepet evidenzia come questa tendenza sia estremamente pericolosa, soprattutto per i giovani che si trovano in un momento cruciale della loro formazione personale e identitaria. In un’epoca in cui i modelli culturali si plasmano in gran parte attraverso i media e i social network, la rappresentazione di un matrimonio dove la sostanza sembra cancellata dalla pompa e dalla scenografia rischia di trasmettere un messaggio distorto: che il successo, la felicità e la realizzazione personale siano raggiungibili solo attraverso la superficialità, la spesa sfrenata e la continua ricerca di visibilità. Crepet paragona questo tipo di evento ai matrimoni fastosi di un tempo, come quelli dei maharaja indiani, dove la ripetitività e la teatralità diventavano un peso piuttosto che una celebrazione genuina. Aggiunge che un tempo gli artisti, gli intellettuali e le figure pubbliche di rilievo erano spesso dei ribelli, capaci di sfidare lo status quo e di proporre nuovi paradigmi culturali, mentre oggi lo star system si è trasformato in una vetrina per modelli di vita vuoti e omologati.

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La critica di Crepet si estende anche agli ospiti illustri presenti alla cerimonia, molteplici “vip” che rappresentano quello che lui definisce uno star system privo di autenticità. Se un tempo la presenza di figure come Marlon Brando, autentici simboli di ribellione e innovazione, rappresentava un segnale culturale forte, oggi l’evento è dominato da un’estetica di “ultracorpi” e da una moda che celebra l’apparenza senza profondità, mettendo in risalto solo il lato materiale e superficiale della società contemporanea. Questo modello estetico, diffuso e ammirato in contesti internazionali come gli hotel di lusso di Abu Dhabi, rischia di diventare un punto di riferimento per le nuove generazioni, soprattutto per le ragazze che, secondo Crepet, sono indotte a misurare il proprio valore in base all’apparenza e ai beni materiali, come borse costosissime o look stravaganti.Crepet sottolinea inoltre come eventi di questo tipo siano sintomatici di una crisi più ampia, quella di un Occidente che sembra attraversare una fase di decadenza culturale e morale. Venezia, città storicamente legata all’arte, alla cultura e all’innovazione, diventa così la cornice di un evento che sembra contraddire questi valori profondi, richiamando piuttosto un’atmosfera di superficialità e vuoto esistenziale, simile a quella narrata in “morte a Venezia” di Thomas Mann, un’opera che parla proprio della fine di un mondo e della decadenza di una civiltà.

Questo matrimonio, secondo Crepet, non è solo un esempio di sfoggio materiale, ma una rappresentazione plastica di un modello culturale che rischia di condurre le nuove generazioni a una visione edonistica e consumistica della vita, dove il denaro e l’apparenza sono l’unico metro di giudizio.Infine, Crepet evidenzia come questa forma di spettacolarizzazione abbia ripercussioni sul piano educativo e sociale, in quanto presenta un’immagine irrealistica e fuorviante della realtà. Il rischio è che i giovani crescano con l’idea che il valore personale dipenda esclusivamente dal successo economico e dalla fama, senza un adeguato approfondimento culturale o etico. Il pensiero critico e la riflessione, fondamentali per la crescita individuale e collettiva, sembrano passare in secondo piano rispetto alla ricerca ossessiva del consenso e della notorietà. Crepet invita quindi a una riflessione più ampia sul tipo di modelli che si vogliono offrire alle nuove generazioni, proponendo un recupero di quei valori di autenticità, cultura e impegno che possono veramente guidare le persone verso una vita piena e consapevole. Solo così, secondo lui, sarà possibile contrastare la deriva di una società che celebra l’effimero e dimentica ciò che conta davvero. Solo nelle ultime battute del suo discorso emerge chiaramente come questo matrimonio, con tutta la sua pompa e spettacolarità, rappresenti un pessimo esempio educativo e culturale, soprattutto per i giovani di oggi, chiamati a costruire il futuro in un contesto sempre più complesso e incerto.