"Craniostenosi". Il figlio di Guenda Goria operato d’urgenza (2 / 2)

Dopo la gioia della gravidanza,  definita un vero e proprio miracolo, è arrivata, per Guenda e per suo marito, la doccia fredda. A parlarne è stata proprio la Goria, ai microfoni di Silvia Toffanin, ospite del salotto di Verissimo.

Queste le sue parole:  “Noah è nato di 4 chili e mi sono sposata con il pancione. Il bambino è nato da parto cesareo al San Raffaele e l’unica piccola cosa da attenzione è stata la testolina perché i dottori ci hanno detto che lui è nato con la fronte schiacciata, come se due suture craniche fossero sovrapposte. Dopo 3 mesi abbiamo fatto la visita dal neurochirurgo per capire come si era evoluta la situazione e purtroppo ci hanno detto non solo che il problema si era aggravato, ma che la sua testolina si era completamente chiusa e quindi non c’era spazio per il cervello di Noah di potersi sviluppare. La patologia è la craniostenosi complessa perché Noah aveva 4 suture craniche chiuse”.

Un racconto straziante, quello di Guenda, in lacrime, mentre ha parlato dell’operazione d’urgenza,  descrivendo il momento in cui il suo piccolo  è stato addormentato sul lettino prima di finire sotto i ferri.   Durante la stessa, si è recata in chiesa a pregare la Madonna e poi ho cercato di distrarsi e far passare il tempo e quelle ore interminabili.

Dopo 4 ore è arrivata la primaria di neurochirurgia per comunicare a lei e a suo marito che l’intervento era andato bene.  Si è trattato di un’operazione molto complessa, in quanto le suture craniche che si erano chiuse senza motivo,  dovevano essere riaperte. I medici  hanno dovuto estrarre il cranio di Noah, lavorarci e poi rimetterlo dentro.

Dopo una settimana in rianimazione,   finalmente,   la gioia. Guenda ha raccontato: ” Quando ha riaperto gli occhi ci ha sorriso, ha la forza del guerriero”. Oggi, fortunatamente, Noah sta bene ma devono continuare a effettuare i controlli fino a tre anni.  “E’ un pochino più fragile degli altri, ha le cicatrici alla testolina e io gli metto sempre un cappello per proteggerlo”, ha chiosato mamma Guenda.