Covid più influenza, si rischiano oltre 20mila decessi (2 / 2)

Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale la stagione influenzale quest’anno potrebbe essere molto più pericolosa dell’anno scorso. Infatti gli esperti sono molto preoccupati in quanto in moltissimi, soprattutto anziani, nella misura almeno del 50% non hanno aderito alla campagna vaccinale.

La scorsa stagione si è verificato infatti un calo sia delle vaccinazioni anti Covid che quelle anti influenzali, e questo sicuramente è da attribuire alla miriade di teorie del complotto che circolano attorno ai vaccini, oggi fortunatamente in grado di debellare le patologie più pericolose del pianeta. In Australia, dove sta cominciando l’estate, la stagione influenzale è stata abbastanza importante.

Secondo Sergio Lo Caputo, infettivologo, consigliere della Società Italiana di patologie Infettive e tropicali (Simit) e Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia e Statistica medica alla Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma, quest’anno potremo arrivare alla spaventosa cifra di 20mila decessi provocati da influenza, Covid e altri virus respiratori.

Fabrizio Pregliasco ravvisa che è importante vaccinare soprattutto i bambini e gli anziani contro l’influenza. Riguardo, invece, alla popolazione pediatrica in generale, senza particolari fragilità, Pregliasco ravvisa che “il vaccino male non fa. Ma non utilizzerei la stessa enfasi positiva che darei al vaccino antinfluenzale” – così riferisce l’esperto.

C’è però chi va contro corrente e tra questi c’è la dottoressa Maria Rita Gismondo, la quale ravvisa che è vero che i vaccini sono uno strumento utile ma, ricorda l’esperta, “il principio fondamentale delle vaccinazioni è che si vaccinano le popolazioni gravemente a rischio. Quelle che, contraendo una patologia infettiva, potrebbero riportare serie conseguenze”- queste le parole della Gismondo.

Per la Gismondo dovrebbero fare il vaccino solo anziani e persone fragili “e solamente questa nicchia di popolazione. I dati epidemiologici non giustificano nulla di diverso” – questo in conclusione l’avviso della Gismondo.