Cosa accadde nell’eruzione del 1538 quando nacque la collina di Monte Nuovo (2 / 2)

Sono passati più di 400 anni da quando si è formata la collina di Monte Nuovo. Era il 1538 quando all’improvviso la terra cominciò a tremare spesso, anche più volte al giorno. Era il segnale che qualcosa stava succedendo, ma all’epoca non c’erano strumenti per verificarlo.

Oggi i Campi Flegrei, così come il Vesuvio, sono costantemente monitorati e se vi è una risalita di magma dalle profondità le autorità avviseranno per tempo la popolazione, che dovrà evacuare le aree interessate, secondo quanto stabilito da un piano della Protezione Civile.

Quando nacque la collina di Monte Nuovo improvvisamente dalle profondità del lago d’Averno si vide innalzarsi un pezzo di terra. Fango e fumo uscirono dall’acqua mentre la terra si sollevava ancora di più. L’eruzione ebbe davvero una intensità eccezionale. Nel terreno si aprirono faglie e spaccature varie: l’inferno sulla Terra praticamente.

Apparve quindi il cratere principale con l’espulsione di materiali incandescenti. Cenere e pomici si depositarono fino a Napoli, ricoprendo un’area di diecimila chilometri quadrati. La massa di terra che si sollevò era appunto una porzione del fondale marino.

Testimoni all’epoca raccontarono di aver sentito grandi tuoni, e lampi. Con il passare dei giorni l’attività eruttiva divenne meno intensa, al punto che molti curiosi vollero avvicinarsi alla bocca del nuovo vulcano. Persero la vita purtroppo in 24, in quel frangente, in quanto furono colpiti dal magma che schizzò improvvisamente.

Dal 6 ottobre del 1538 l’eruzione cominciò davvero a smettere. Gli abitanti della zona poterono tornare nelle loro case, ma l’evento, come spiega SkyTg24, segnò l’inizio di un nuovo rapporto con la terra caratterizzato, sino ai giorni nostri, dal fenomeno del bradisismo.