Conte in ospedale, la notizia è appena arrivata: tutti preoccupati per le sue condizioni (2 / 2)

La preghiera, in fin dei conti, è la specifica richiesta di Biagio Conte o Fratel Biagio, com’è conosciuto; missionario laico, fondatore della “Missione Speranza e Carità”, nata nel 1991 con l’obiettivo di aiutare gli “ultimi”. La missione, nata sotto i portici della Stazione Centrale di Palermo, opera in 9 comunità, destinate all’accoglienza maschile e di donne o mamme con bambini.

Le sue condizioni di salute, finora tenute nel massimo riserbo, sono state esternate in una nota che ha innescato un’inevitabile apprensione per quest’uomo che, con un indosso un saio e una croce, ha accolto gli ultimi, coloro che erano ritenuti ai margini della società.

Da qualche giorno è ricoverato nell’ospedale di Palermo e le notizie non sono affatto buone. Il silenzio è stato rotto dalle parole “neoplasia al colon”. Questa è la malattia che ha colpito il missionario, venuta fuori dopo una serie di approfonditi controlli. Fratel Biagio ha voluto rendere partecipi i suoi seguaci del suo stato di salute, in particolare coloro che lottano controllo stesso male, in modo da poterlo sentire più vicino nella preghiera e nel travaglio del proprio cammino di sofferenza.

Il missionario ha ricevuto la visita del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha dichiarato: “Fratel Biagio è un simbolo della città. Prego per una sua pronta guarigione. La Missione Speranza e Carità, i suoi fratelli e la città di Palermo hanno bisogno del suo messaggio di carità cristiana e della sua azione, sempre rivolti alle persone più in difficoltà della nostra città. Da parte mia anche il sentito ringraziamento per la forte emozione che mi ha trasmesso durante questo intenso incontro”. 

Anche nel corso della visita, fratel Biagio ha invitato il primo cittadino di Palermo ad andare sempre incontro ai più sofferenti. La notizia del ricovero si era diffusa sui social. Dalla comunità non sono mancati i ringraziamenti al personale sanitario, ai religiosi e ai volontari dell’ospedale che, ogni giorno, sin da quando il missionario è stato ricoverato per effettuare i dovuti controlli, dopo specifici sintomi ed esami di laboratorio che comunicavano valori sballati, donandosi e prendendosi cura di lui con tanto amore e impegno. E tutti noi non possiamo che augurargli tutto il meglio!