Siete sazie, il vostro stomaco non brontola e non è ora di uno spuntino, eppure vi assale un’inspiegabile fame nervosa che vi costringe a sgranocchiare la prima cosa che vi capita davanti.
Non significa necessariamente che siete delle inguaribili golose, ma dietro ad un attacco di fame possono esserci degli intoppi legati ad alcuni meccanismi del cervello.
La fame nervosa può assalire per noia, per ansia, per tristezza, scarsa autostima, solitudine, stress, può essere una scappatoia che porta a sostituire con il cibo alcune mancanze oppure l’avvisaglia di una patologia.
Scopriamo insieme quali sono le cause di questo fastidioso problema e come intervenire per combatterlo.
Cause della fame nervosa
La fame nervosa non è necessariamente un problema legato a disordini alimentari ma lo stress quotidiano a cui tutti siamo sottoposti è una causa molto diffusa di questo disturbo. Esistono, dunque, numerose tipologie di fame nervosa in quanto sono legate allo stato in cui la persona si trova.
Le cause scatenanti possono essere anche fisiologiche, legate, ad esempio, al malfunzionamento di alcuni sistemi interni che dipendono dall’ipotalamo, incaricato di mandare segnali al corpo quando è in carenza da sostanze come, ad esempio, gli zuccheri e spingerlo a colmare tali mancanze mangiando.
Oltre che dalle emozioni, la fame nervosa dipende spesso dall’abbassarsi repentino della glicemia, che scatena un improvviso desiderio di zuccheri oppure dalle variazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale e della menopausa. Se avete voglia di cibo spazzatura e siete vicine al ciclo mestruale, insomma, niente paura, è normale.
Nei casi più gravi è il sintomo di un disturbo alimentare patologico e, per questo motivo, è opportuno non sottovalutare il problema se si ripresenta molto spesso e senza apparente ragione.
Un problema che alla lunga può creare dipendenza. Fra i rischi più ricorrenti non ci sono solo i disturbi alimentari, ma anche le malattie respiratorie, cardiache o il diabete.
Quali sono i sintomi
“Mangiare” pur non avendo fame, essere assaliti da un impulso irrefrenabile, da un atto compulsivo, presi da un raptus e ingozzarsi di qualsiasi cosa, per poi sentirsi in colpa subito dopo. In poche parole, può essere descritto così un attacco di fame nervosa.
Talvolta, però, ingurgitare cibo nervosamente diventa un’abitudine e non più semplicemente un episodio isolato. Si tratta di quella irrefrenabile voglia di mangiare tre fette di torta anziché una sola o di mangiare dolciumi e cibi calorici anche dopo aver consumato un pasto completo, pur essendo già sazi.
ll soggetto molto spesso non si rende conto di tutto quello che sta avvenendo, dal momento che il suo cervello non trasmette questo comportamento come anomalo e patologico.
Non esistono periodi precisi in cui la fame nervosa si può manifestare; è stato comunque osservato che la maggior parte degli eventi si verifica nelle ore serali, lontano dai pasti principali.
Fame nervosa: come combatterla
Il primo passo per combattere la fame nervosa è comprendere le cause che stanno dietro al vostro disturbo. Consigliamo sempre di chiedere aiuto al medico curante che saprà indirizzarvi verso la via di risoluzione più idonea al vostro caso personale.
Tuttavia, un po’ d’introspezione potrebbe essere molto utile, cercare di comprendere cosa vi renda tristi o nervose, cosa rappresenti per voi un forte stress o semplicemente capire come rendere le vostre abitudini alimentari più equilibrate e seguire una dieta disintossicante o detox.
Per non cadere in tentazione cercate di non tenere a disposizione snack e cibi grassi e veloci da consumare, ma studiate degli alleati contro gli attacchi di fame che non siano dannosi alla vostra salute.
Provate a tenere sempre in casa frutta secca sgusciata, yogurt, frutta fresca e magari delle verdure già tagliate e pronte da sgranocchiare come carote, finocchi e sedano.
Immancabile per vincere la fame nervosa è l’esercizio fisico, quindi trovate il modo di muovervi, vi aiuterà anche a scaricare la tensione che si accumula inevitabilmente per via degli impegni quotidiani.
La sazietà nasce nel nostro cervello e non nel nostro stomaco bisogna, dunque, imparare ad ingannarlo in un certo senso distraendosi dalle tentazioni e cercando di mangiare poco e spesso preferendo alimenti genuini.