Spesso dopo pranzo, ma anche al mattino, quando manca qualche ora alla fine della giornata lavorativa o siamo impegnati in un problema che ci fa scoppiare la testa o in mansioni noiose, si rischia di cadere vittime dell’abbiocco, una sonnolenza alla quale – potendo – cederemmo volentieri usando la tastiera o i libri come cuscino.
Ma combattere e vincere la sonnolenza durante le ore di lavoro – o di studio – è possibile, semplicemente modificando il proprio stile di vita ed effettuando delle piccole azioni specifiche.
AttivitĂ fisica
Chi svolge attività fisica con regolarità , probabilmente, soffre meno di colpi di sonno sul posto di lavoro o a scuola. Il perchè risiede nel fatto che fare movimento ossigena i tessuti quindi migliora il flusso del sangue e ci hanno più energie. Ma se non si frequentano palestre o non si pratica alcuno sport anche il solo fatto di alzarsi dalla scrivania e sgranchire le gambe aiuta a combattere l’abbiocco e ne beneficerà anche il nostro cervello in quanto si riposerà per qualche minuto. Una buona abitudine per i sedentari, secondo il dottor Carl Bazil, direttore della Division of Epilepsy and Sleep dell’Università della Columbia, sarebbe quella di passeggiare attorno all’edificio sede dell’ufficio o usare le scale anzichè l’ascensore.
Acqua
Bisogna sempre assicurarsi di bere a sufficienza ed essere correttamente idratati. La disitratazione, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition, è la causa di irritazione, nervosismo, difficoltà di concentrazione, stanchezza e cattivo umore.
Caffè
Per combattere la sonnolenza ci si precipita a prendere un caffè, in realtà la caffeina non entra in circolo nel nostro corpo immediatamente, ma avviene a rilascio graduale.
Inoltre, chi risente dell’effetto notturno energetico di una tazzina di caffè presa di pomeriggio, dovrebbe cambiare questa abitudine poichè la caffeina porta a restare svegli di notte o avere comunque problemi a dormire regolarmente con la conseguenza di sentirsi stanchi e assonnati il giorno dopo nelle ore diurne. Per fortuna non tutte le persone risentono di questo effetto negativo e c’è chi, anche se beve il caffè dopo cena riesce a dormire come un ghiro per tutta la notte.
Tè
Di solito è a metà pomeriggio che l’abbiocco colpisce, concedersi una pausa per bere una tazza di tè è l’abitudine migliore da prendere poichè contiene una piccola dose di caffeina che ci aiuterà a tenerci svegli fino al momento di tornare a casa o riporre i libri. Meglio ancora se sorseggiato in un angolino tranquillo e non alla scrivania.
Chewing-gum
Uno studio della St Lawrence University ha osservato come gli studenti che masticano un chewing-gum prima di un esame, non durante, ottengono risultati migliori, soprattutto in test che riguardano la memoria. Inoltre, i ricercatori hanno anche osservato che masticare un chewing-gum per più di 15-20 riduce la stimolazione celebrare e quindi ha un effetto controproducente.
Pause all’aria aperta
Che sia la pausa pranzo o un’ora di tempo libero tra un appuntamento e l’altro o la pausa dopo una sessione di studio, è sempre meglio stare all’aria aperta. Così facendo, attiviamo la cosiddetta “attenzione involontaria”, ovvero iniziamo a notare dettagli e oggetti senza concentrarci su niente in particolare, questa azione migliora la memoria e l’attenzione. A dimostrarlo è stato uno studio della Rotman Research Institute di Toronto. Inoltre la luce naturale del sole è molto meglio della luce artificiale e ci aiuta a ripristinare gli ormoni e il nostro regolare ciclo circardiano.
Pasti sani e leggeri
Di solito, per la fretta, si preferisce mangiare un tramezzino o un panino preso a bar o, peggio, nei fast food, con ingredienti spesso poco sani cosichè il nostro organismo impiega molto tempo per digerirlo e non assimila niente di energetico. Un pasto perfetto deve apportare le energie giuste, quindi contenere un equilibrio tra proteine e carboidrati con l’aggiunta di verdure contenenti ferro per combattere la fatica. Inoltre le porzioni non devono essere abbondanti poichè dobbiamo facilitare la digestione, che se lunga fa consumare energie al nostro organismo causando il famoso abbiocco. Se pranziamo al ristorante, invece, preferiamo le verdure fresche come contorno e pietanze leggere. Occhio comunque a non esagerare con i carboidrati che stimolano la produzione di serotonina, l’ormone del sonno, e comunque bisognerebbe cercare di eliminare i carboidrati raffinati e i cibi grassi che rallentano la digestione.
Altra dritta consigliata dalla dottoressa Alissa Rumsey, portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics, è quella di non saltare mai il pranzo, che è uno dei pasti principali della giornata e che apporta energie al nostro organismo, e in generale mai restare digiuni per più di 4-5 ore consecutive preferendo snack leggeri composti da carboidrati e proteine.
Animali
Grazie a uno studio del College of Veterinary Medicine dell’Università del Missouri, si è scoperto che dedicare qualche minuto al proprio animale domestico aiuta a mantenere concentrazione e calma e combatte lo stress. A meno che non studiate/lavorate a casa o nell’azienda giapponese che permette di portare in ufficio il proprio gatto per aumentare la produttività , basta anche una foto sulla scrivania o sul pc per ottenere lo stesso risultato, quindi semplicemente pensando al proprio animale domestico si può sortire lo stesso effetto. Inoltre, secondo la dottoressa Jessica Gall Myrick dell’Università dell’Indiana, guardando online video di gatti si otterrebbe il risultato di innalzamento di emozioni ed energie positive.
Piante e fiori
Mettere una pianta, anche piccola, o un vaso di fiori colorati sulla scrivania è uno stimolo positivo per il nostro cervello che ne guardagnerà in creatività . Inoltre, annusare un pò di olio di rosmarino è un energizzante per i neuroni e darà una nuova carica al cervello, questa era un rimedio creativo ed energetico già adottato dai filosofi dell’antica grecia.
Musica
La dottoressa Teresa Lesiuk dell’Università di Miami, ha fatto ascoltare a 56 impiegati della musica e ha rilevato che, durante l’arco successivo di tre settimane in cui il campione analizzato non ascoltava musica, c’erano livelli sempre minori di concentrazione e qualità del lavoro. Quindi si è potuto concludere che ascoltare musica aumenta la concentrazione e la qualità del lavoro svolto.
Sonno
Rispettare le 7-8 ore di sonno per notte è sempre la regola aurea per ristorare e rigenerare l’organismo al meglio, la mancanza di sonno porta squilibrio nel ciclo circardiano e le conseguenze sono stanchezza cronica e senso di sonnolenza pomeridiana molto forte. E se proprio possiamo concederci il lusso di una pennichella, mai superare i 20 minuti di durata, poichè una durata maggiore ci farà sentire intontiti per il resto della giornata.