“In coma”. Mondo della musica sotto choc dopo lo straziante annuncio (2 / 2)

Parlo del chitarrista dei Negramaro, Lele Spedicato, nato il 26 ottobre 1980 a Veglie, in provincia di Lecce. Lele fa parte del gruppo musicale dal 1999 e dal 2017 è convolato a nozze con la bellissima Clio Evans, dalla quale ha avuto 2 figli: Ianko, il primogenito, venuto alla luce nel 2018 e la secondogenita Diana, nata il 29 marzo di quest’anno.

Lele Spedicato assieme alla sua inseparabile compagna Clio Evans sono stati ospiti della prima puntata di Verissimo, intervistati dalla conduttrice del talk shoe in onda su Canale 5 Silvia Toffanin. I due coniugi, davanti a milioni di telespettatori, hanno ripercorso i momenti felici e le pagine buie della loro vita, in quanto anche i vip sono comuni mortali e non sono indenni a malattie o cattivi periodi.

Questo lo sa bene Clio che era incinta di 8 mesi del loro primo figlio, quando Lele, il 17 settembre di 4 anni fa, è stato colpito da un‘emorragia cerebrale, che lo ha mandato in coma per 10 giorni. Il chitarrista ricorda pochissimo dei momenti precedenti l’ictus che lo ha colpito. Questo il suo racconto nel salotto di Verissimo: “Ricordo il mal di testa che non era comune. Poi sono uscito in giardino, ho chiesto un bicchiere d’acqua e da lì sono trascorsi 10 giorni in cui non ho più ricordi”.

Neanche per Clio la salute è andata a gonfie vele, dato che giovanissima, quando aveva solo 20 anni, ha dovuto fare i conti con due tumori. Conscia del calvario che ha vissuto, nel momento in cui il suo Lele si è sentito male, ha cercato di mantenere la calma, anche per il piccolo che aveva in grembo. L’attrice ha dichiarato: “È stato uno shock totale, inizialmente ero calma e tranquilla, mentre i minuti avanzavano mi rendevo conto di quello che succedeva. Mi sembrava un film, non ci potevo credere. Le prime diagnosi erano catastrofiche, io dovevo stare calma. Mi sono staccata da me stessa, vivevo minuto per minuto”. 

Per fortuna Lele Spedicato è riuscito a risvegliarsi dal coma ma il suo percorso di riabilitazione è stato molto lento e graduale. Si trattava di una sorta di rinascita, in cui doveva riappropriarsi della sua vita precedente il coma, che ricorda come un sogno, una sorta di “dimensione parallela”, così ha definito il dramma che lo ha colpito. Sino a quando ha raccontato di aver incontrato il padre di Giuliano Sangiorgi e la nonna, che gli hanno detto che non c’era posto per lui, “ricacciandolo sulla terra”. Per fortuna l’incubo è passato, si è riuscito a lasciar dietro tutto quanto e sta per per ripartire con un nuovo tour. E non posso che fargli i miei più sinceri auguri per tutto!