Claudio Amendola, l’arresto per il furto di benzina e l’infarto (2 / 2)

Il prossimo 6 novembre Claudio Amendola torna sul grande schermo con il film “Fuori la verità” del regista Davide Minnella. Dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma l’attore romano è pronto a parlare del suo nuovo progetto – che lo ha visto recitare al fianco di Claudia Pandolfi e Claudia Gerini,  nel salotto di Verissimo, condotto da Silvia Toffanin.

In una lunga intervista, l’attore romano   ha ammesso, con la schiettezza e la sincerità di sempre,  il peso della dipendenza dagli stupefacenti che ha messo a rischio non solo la sua vita. .Per Claudio Amendola, la strada per l’uscita da quel tunnel oscuro è stata illuminata non dal lavoro o da un percorso professionale, ma dal legame più intimo e fondamentale.

La forza per voltare pagina, infatti, l’ha trovata guardando in faccia i suoi figli. È stata l’esigenza di essere presente, di non deludere chi dipendeva dal suo amore, a fornirgli la spinta definitiva per la riabilitazione. In un’intervista toccante, l’attore ha riassunto quel tremendo  capovolgimento con parole nette: «Ne sono uscito per i miei figli». Una frase che cristallizza il ruolo cruciale della famiglia nel suo riscatto. Un ruolo di sostegno fondamentale è stato ricoperto anche dalla moglie, l’attrice Francesca Neri.

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Nel 2017 Claudio Amendola ha vissuto un momento difficile,  quando è stato  colpito da un infarto mentre si trovava a casa con la moglie Francesca. Fu grazie al rapido intervento dell’attrice, che lo portò al policlinico Umberto I di Roma, se l’attore si è salvato. Il grande spavento vissuto spinse Amendola a cambiare drasticamente le sue abitudini di vita e oggi, in proposito, nello studio di Verissimo, ha dichiarato:  «È stato come una secchiata d’acqua gelata. La mia vita è cambiata radicalmente: ho smesso di fumare, sono dimagrito dodici chili e ora mi sento come un trentenne. Il dottore mi ha detto che adesso non sono più a rischio, sto benissimo, ma la salute va coltivata. Non fumate, mangiate meglio e muovetevi di più».

Ospite del podcast “Tintoria”,  Claudio Amendola ha raccontato di essere stato arrestato nel 1981. All’epoca aveva  18 anni e non era ancora famoso nel mondo del cinema.  Venne sorpreso a rubare benzina in un distributore della capitale.  Nel corso dell’intervista, ha dichiarato: «Mi vergogno tanto per essere stato arrestato da un metronotte», svelando di essere finito per una notte nel penitenziario di Regina Coeli. Riguardo quel giorno, ha detto:  «Mi trovai benissimo. Le persone che erano in cella con me mi dissero: “Che hai fatto?”. Io dissi la verità. “Domani già stai fuori”, mi dissero. E mi prepararono la pasta al pomodoro più buona che io abbia mai mangiato». L’amore per Francesca e per i figli ha rappresentato il  pilastro di stabilità di Claudio in anni turbolenti. Oggi, superati gli ostacoli personali, la rinascita di Amendola è totale: dall’infarto alla dipendenza, l’attore è tornato a dedicarsi ai suoi progetti. L’intervista a Verissimo, nella puntata domenicale condotta da Silvia Toffanin, non sarà solo la promozione del nuovo film, ma il racconto potente di un uomo che ha scelto la vita.