Cinema in lutto, l’Italia perde un mito: un’attrice che ha segnato un epoca (2 / 2)

È scomparsa a 91 anni una delle attrici più affascinanti e raffinate del panorama cinematografico italiano e internazionale. Il suo nome è legato a un’idea di eleganza sobria e di talento mai ostentato. Ha scelto di andarsene come ha vissuto: lontana dai riflettori, con un funerale intimo nella cappella di Sutri.

Un commiato discreto, perfettamente in linea con una carriera che non ha mai cercato lo sfarzo, ma solo la verità dell’arte. Il suo esordio sul grande schermo risale al 1954, quando Mario Monicelli la volle nel film Proibito.

A colpire, oltre alla bellezza, era quella presenza scenica magnetica che conquistò registi e pubblico. Oggi piangiamo la scomparsa di Lea Massari, leggenda del cinema italiano che lavorò con i nomi più grandi: tra i tanti spiccano Dino Risi, Sergio Leone, Alberto Sordi e Vittorio Gassman, senza mai piegarsi alle logiche della fama facile.

Si era appena sposato, poi la telefonata che gli ha cambiato per sempre la vita: "Ciao Luis" Si era appena sposato, poi la telefonata che gli ha cambiato per sempre la vita: "Ciao Luis"

Ma fu il cinema francese a offrirle un ruolo che cambiò la sua carriera: Clara, madre controversa in Soffio al cuore di Louis Malle. Una parte audace, interpretata con coraggio e sensibilità, che le valse il rispetto della critica internazionale. Da lì seguirono altre pellicole iconiche, tra cui La prima notte di quiete al fianco di Alain Delon e Cristo si è fermato a Eboli, per cui vinse il Nastro d’argento.

Negli anni successivi, Lea scelse consapevolmente di ritirarsi dalla scena. Trascorse gli ultimi anni tra la Sardegna e Roma, in silenzio, circondata da affetti semplici. Nessuna intervista, nessun ritorno nostalgico: solo il rispetto per sé stessa e per il mestiere. Lea Massari ha lasciato un segno profondo nel cinema europeo con la stessa leggerezza con cui ha attraversato la vita pubblica.