Cinema e tv italiana in lutto per la scomparsa prematura dell’amato attore (2 / 2)

Il 19 luglio 2022, si è spento il grande attore di cinema e teatro Roberto Nobile. Classe 1947, veronese di nascita ma romano d’adozione, Nobile aveva 74 anni ed è entrato nelle case dei romani soprattutto per il ruolo dell’amato Parmesan, nella fiction sul commissariato tuscolano ‘Distretto di polizia’. In tanti lo ricorderanno nei panni di Nicolò Zito , il giornalista di Retelibera, complice, amico e consigliere di Luca Zingaretti in tante indagini de Il commissario Montalbano, oltre che come protagonista de La piovra, un cult degli anni ’90.

Una carriera lunghissima la sua, durata 40 anni, che lo ha portato a recitare, diretto da grandi registi, tra cui Pupi Avati, Gianni Amelio, Giuseppe Tornatore e Michele Placido in film quali ‘Festa di laurea’, ‘Porte aperte’, ‘Stanno tutti bene’, ‘Le amiche del cuore’ e ‘Caro diario’ di Nanni Moretti. In teatro, a marzo, aveva portato in scena, al teatro di Tor Bella Monaca, una sua opera dal titolo ‘Le storie del mondo’.

Roberto era un grande appassionato ed ex pilota di moto. Quella per le due ruote era una passione talmente grande, da aver scritto un libro, intitolato “Col cuore in moto”, dove ha raccontato tanti aneddoti della sua lunga carriera motociclistica svolta negli Anni ‘60. Roberto Nobile non era solo un grande attore ma anche un uomo dotato di grande cultura, appassionato di mitologia greca. Purtroppo un improvviso malore non gli ha lasciato scampo e la notizia del suo decesso si è diffusa, in breve tempo, sui principali social.

Roberto Nobile è stato stroncato da un improvviso malore mentre si trovava in tourneé con lo spettacolo tratto da Le metamorfosi di Ovidio, Le storie del mondo, di cui era regista e interprete. A riguardo, orgogliosamente, aveva detto al Corriere della Sera: “Mi sono imposto il compito di accorciare la distanza tra il tempo della creazione dei miti, la loro trascrizione da parte di Ovidio, e il nostro tempo”, aggiungendo: “Perché la mitologia greca, frutto di uno sconfinato potere immaginativo, era già ai tempi di Ovidio, più che un complesso sapienzale, una fonte mirabile di intrattenimento. Nel corso dello spettacolo cerco di far capire, anche seguendo gli stimoli di Jung e di Hillman, quanto sia importante l’immaginare e come purtroppo si stia perdendo il gusto e la capacità di vedere ciò che non c’è o ciò che sta dall’altra parte del mondo”.

In tantissimi i messaggi di cordoglio, provenienti dai colleghi, del mondo del cinema, della tv e del teatro, che hanno speso bellissime parole per ricordarlo. “Splendido attore, galantuomo, ottima persona” . Così lo ha definito chi ha avuto modo di incontrarlo lungo la sua strada e di far tesoro dei suoi preziosi insegnamenti. Davvero una grossa perdita. Con lui se ne va uno degli attori italiani più apprezzati e versatili; un talento versatile, poliedrico.