Non ci sono parole, solo tanta tristezza, nell’apprendere che il 35enne Alessandro Costa, padre di un bimbo piccolo, se ne sia andato in questo modo, all’improvviso. Ha accusato febbre alta e problemi gastrointestinali sino a quando la situazione è precipitata in modo irreversibile. Dopo tre giorni di agonia, si è spento.
Alessandro è venuto a mancare a causa di una infezione batterica, dopo un ricovero di tre giorni all’ospedale Maggiore di Cremona, a causa di «una insufficienza multipla d’organo associato a grave coagulopatia in shock settico rapidamente evolutivo».
Si tratta di un evento rarissimo e a nulla sono serviti i tentativi dei medici di sottrarlo alla sua tremenda fine. Hanno provato a praticargli trasfusioni, sino alla somministrazione di un antibiotico super specifico, fatto arrivare da Milano ma non c’è stato nulla da fare. Alessandro lavorava come collaboratore del settore giovanile della Cremonese ed era un calciatore della Chieve.
Era uno sportivo, dunque, un ragazzo pieno di vita, stimato da tutti e proprio i suoi amici, i suoi compagni di squadra, tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, oggi sono letteralmente senza parole per quanto gli è accaduto. Del resto, come si può restare in silenzio dinnanzi alla sua triste fine?
Alessandro era papà di un figlio piccolo e avrebbe dovuto sposarsi tra poche settimane. Tra i tantissimi messaggi di cordoglio, quello della Cremonese, la società grigio rossa che in un toccante post di addio ha voluto ricordarne il «prezioso supporto» ai ragazzi della società nelle attività di sostegno scolastico. Non ci sono parole, solo tantissima amarezza per tutto ciò che è accaduto. Le nostre più sentite condoglianze.